Carlo Vulpio, "Corriere della Sera", 6/8/2002 pagina 27., 6 agosto 2002
Tristezza di Macario per la malattia agli occhi dell’amico Totò che «ormai mi vede solo come un’ombra»
Tristezza di Macario per la malattia agli occhi dell’amico Totò che «ormai mi vede solo come un’ombra». Per aiutarlo, Macario accettò di lavorare con lui: sul set continuava a sussurargli indicazioni perché gli altri non si accorgessero della cecità. Ogni giorno, finite le riprese, Totò abbracciava l’amico: «Maca’, pure oggi ’sta schifezza è terminata».