Roberto Bianchini, "la Repubblica", 6/8/2002 pagina 10;, 6 agosto 2002
L’ingegnere elettrotecnico Alberto Pigini, 55 anni, di Ancona, sposato con una figlia, famoso in tutt’Italia come "l’uomo che conta i fulmini"
L’ingegnere elettrotecnico Alberto Pigini, 55 anni, di Ancona, sposato con una figlia, famoso in tutt’Italia come "l’uomo che conta i fulmini". Il suo quartier generale, il Centro elettrotecnico sperimentale italiano (Cesi) che dal ’54 si occupa di campi elettrici. La società milanese (di cui sono azioniste anche l’Enel e la Pirelli, tra le altre) è l’unica nel Paese a possedere il Sirf, «Sistema italiano di rilevamento fulmini»: 16 sensori cilindrici verdi, alti mezzo metro, sparsi per la penisola, in grado di captare tutti i fulmini che cadono a terra, con assoluta precisione (data, ora, luogo, potenza). I dati raccolti vengono poi inviati a un cervellone centrale che li conta, li cataloga e li colleziona. Pigini: «Il record si è avuto il 14 luglio scorso, una giornata eccezionale: 83.094 in un solo giorno. Ma questo non vuol dire che cadano più fulmini di una volta». Di qualche anno fa un altro primato dell’ingegnere, la fabbricazione in laboratorio del fulmine più lungo del mondo: «Era di 32 metri, talmente lungo che ci scappava da tutte le parti: non sapevamo più come prenderlo» Conservata al Cesi anche la macchina che produce i fulmini: un cubo di cemento di 35 metri per lato, pieno di antenne , cavi, enormi sfere d’acciaio e «strani marchingegni che sembrano funghi spaziali». Attivando un generatore bianco e rosso, alto 30 metri, chiamato "Marx", si possono produrre a comando fulmini da 4 milioni di volt.