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 2002  luglio 11 Giovedì calendario

Clara Wieck, grandi occhi, aria trasognata da artista romantica, ha 16 anni quando s’innamora di Robert Schumann

Clara Wieck, grandi occhi, aria trasognata da artista romantica, ha 16 anni quando s’innamora di Robert Schumann. Lei, pianista applaudita da Paganini, lodata e forse palpeggiata da Goethe, ammirata da Chopin, Mendelssohn e Liszt, ispira anche i viennesi che inventano un dolce per dargli il suo nome. Clara e Robert si stabiliscono a Düsseldorf, dove fanno un figlio dopo l’altro. Nel 1853 conoscono Johannes Brahms, 20 anni, aspetto delicato, lunghi capelli biondi e voce acuta: subito lo accolgono in casa. Nei rari momenti in cui non siede al pianoforte con Clara, Johannes parla fuma e gioca a scacchi con Robert, finché non s’innamora di lei e prende a scriverle lettere sempre più esplicite: «Non riesco a suonare, né a pensare ad altro che a lei», «Penso a lei ogni giorno e la abbraccio mille volte», «Le tue lettere sono per me come baci». Schumann inizia a stare male, e quando Clara va in tournée Brahms si occupa di tutto: paga le rate del mutuo e gli stipendi alla servitù, compra la legna e il carbone, insegna l’alfabeto ai bambini e li mette a letto la sera. Dopo la morte di Robert, il rapporto fra Johannes e Clara si raffredda: si scrivono ancora ma s’incontrano solo d’estate a Baden Baden. Quando lei muore, nel 1896, lui è in vacanza a Ischl: parte per andare al funerale, ma confuso sbaglia strada, dorme in stazione e all’arrivo riesce a vedere soltanto il corteo funebre che s’allontana. Nel trambusto di quei giorni prende freddo, s’ammala e muore undici mesi dopo.