Barbara Palombelli, "Corriere della Sera", 5/8/2002 a pagina 19., 5 agosto 2002
Tra le estati più belle di Giuliana De Sio, «quella dei diciotto anni: partii con una jeep, una Mehari scassatissima ma molto chic, verso il Marocco
Tra le estati più belle di Giuliana De Sio, «quella dei diciotto anni: partii con una jeep, una Mehari scassatissima ma molto chic, verso il Marocco. Unica donna con tre uomini, tutti innamorati di me. Il sedile di dietro era stato sostituito da un materasso, su cui avvenivano cose poco edificanti. Il Marocco tornerà nella mia vita come un luogo magico. Ho anche avuto un fidanzato marocchino, per cinque anni, un produttore cinematografico che mi venerava come una dea. Mi stancai io di lui e non trovavo mai il coraggio di lasciarlo: l’uomo meno maschilista che abbia avuto. Perché, diciamolo, il vero dramma del cinema italiano è il maschilismo di sinistra: nessuno che pensi un ruolo forte per una donna. Tutte le parti importanti sono sempre al maschile. Invece nel cinema anglosassone...».