Vincenzo Cerracchio, ìIl Messaggeroî 30/6/2002, 30 giugno 2002
Il caso Sgrigna. Ventiduenne attaccante romano, ultima stagione nel Vicenza, per una notte ”zimbello del mercato”: «All’apertura delle buste della comproprietà, qualcuno fa notare che al nome Sgrigna corrispondono due offerte (Verona e Vicenza i due club interessati) da zero euro
Il caso Sgrigna. Ventiduenne attaccante romano, ultima stagione nel Vicenza, per una notte ”zimbello del mercato”: «All’apertura delle buste della comproprietà, qualcuno fa notare che al nome Sgrigna corrispondono due offerte (Verona e Vicenza i due club interessati) da zero euro. Caspita, ma chi sarà questo poveretto che, pur giocando in B, non vale più una lira? Da qui parte la ricerca. Si scopre che ha cominciato dalla Lodigiani, è stato perfino all’Inter e di lì al Vicenza, al Verona che lo ha parcheggiato a Pistoiese e Reggiana. ”Zero euro? Ma che questi dirigenti sono impazziti?”, dice al telefono Eugenio Fascetti, che del Vicenza è stato allenatore nella prima parte del campionato. Mistero fitto. Ma ecco che a riguardare bene il comunicato della Lega, si scopre l’arcano. In realtà Vicenza e Verona l’offerta non l’hanno proprio presentata: si sono accordate prima per non farlo. Il giocatore, per regola, resta quindi all’ultima società in cui ha militato. E, siccome il valore concordato dovrebbe superare il miliardo di vecchie lire, ecco che scatta addirittura la plusvalenza da mettere in bilancio» (Vincenzo Cerracchio).