Enrico Maida, ìIl Messaggeroî 4/7/2002, 4 luglio 2002
Il campionato, per ora, non c’è. «Perché farsi soffocare da questi 1.400 miliardi di vecchie lire di debiti che il calcio italiano ha accumulato in anni di allegra gestione e che vengono continuamente rinfacciati dai soliti moralisti d’accatto? Tutto sta a vedere chi sarà il primo a firmare il fatidico assegno [
Il campionato, per ora, non c’è. «Perché farsi soffocare da questi 1.400 miliardi di vecchie lire di debiti che il calcio italiano ha accumulato in anni di allegra gestione e che vengono continuamente rinfacciati dai soliti moralisti d’accatto? Tutto sta a vedere chi sarà il primo a firmare il fatidico assegno [...] Si accettano scommesse a quote di affezione in attesa di sapere se e quando comincerà il prossimo campionato: resta infatti sempre in piedi la minaccia di 11 società di A e B che boicotteranno i calendari se non troveranno l’accordo con le tv criptate, generose soltanto con i grandi club. Per ora, insomma, il campionato non c’è e non c’è nemmeno il presidente della Lega che dovrebbe occuparsi dei problemi sopracitati. Lasciateci almeno il mercato delle figurine» (Enrico Maida).