Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  giugno 27 Giovedì calendario

Alla fine degli anni Novanta abbiamo vissuto dentro un’enorme bolla speculativa. «L’andamento della Borsa andava contro la logica e contro la storia, ma ci siamo voluti convincere che le aspettative irrealistiche generate avessero una base autentica

Alla fine degli anni Novanta abbiamo vissuto dentro un’enorme bolla speculativa. «L’andamento della Borsa andava contro la logica e contro la storia, ma ci siamo voluti convincere che le aspettative irrealistiche generate avessero una base autentica. I soldi facili hanno fatto perdere la testa ai leader delle grandi compagnie, che hanno cominciato pratiche contabili discutibili o illegali, spinti anche dal nuovo sistema di compensazioni legato ai titoli e ai loro risultati. La maggior parte dei risparmiatori non poteva conoscere gli imbrogli che stavano avvenendo, ma sapeva che la bolla esisteva. Sono diventati ricchi in fretta quando la speculazione è decollata, con prezzi a livelli assurdi per tutto, dalle azioni di Internet ai beni delle aziende tradizionali. Hanno pensato che questa tendenza potesse continuare all’infinito, e chi ha continuato a giocare d’azzardo troppo a lungo è rimasto bruciato [...] Chi era davvero povero, o comunque non benestante, non ha giocato i suoi soldi in Borsa. Inoltre la maggior parte dei risparmiatori ha perso ricchezza che esisteva solo sulla carta, e molti sono ancora in positivo rispetto a quando avevano cominciato. Quindi gli effetti sociali di questa crisi, per quanto triste, non dovrebbero essere catastrofici» (Jeffrey Sachs, professore di Harvard). «Con la ”bolla” della new economy molti risparmiatori, attirati dal miraggio della ricchezza facile, si sono trovati usati e gettati via, come certe ragazze acerbe che credono di aver trovato la scorciatoia per la bella vita. Come loro, oggi se la prendono col mondo» (Salvatore Bragantini).