Rita Querz, ìCorriere della Seraî 12/7/2002, 12 luglio 2002
Oltre 2 milioni di cittadini fanno riferimento a fondi integrativi sanitari gestiti da categorie (dirigenti, giornalisti ecc
Oltre 2 milioni di cittadini fanno riferimento a fondi integrativi sanitari gestiti da categorie (dirigenti, giornalisti ecc.) o da aziende (Telecom, Fiat, Enel, Banca d’Italia, Eni, Atm). Altri 450 mila integrano le prestazioni del Ssn associandosi a una cassa di mutuo soccorso in cui non esistono discriminanti legate a categorie o aziende. Due milioni si affidano alle compagnie d’assicurazione. Marta Nicolini, presidente della Federazione italiana mutualità integrativa volontaria: «è stato detto che le casse offriranno servizi per gli anziani e i malati cronici. Bene: se a pagare i contributi saranno solo queste categorie, inevitabilmente bisognerà fare i conti con premi alti. Di conseguenza viene a cadere lo spirito di mutua assistenza. Inoltre, questo genere di prestazioni dovrebbe essere affidato a enti non profit». Giovanni Marchiani, responsabile del Coordinamento dei fondi integrativi sanitari: «O si rende il contributo obbligatorio per tutti o le quote di adesione rischiano di essere elevate. La proposta è apprezzabile. Ma è necessario mantenere un principio di solidarietà».