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 2002  luglio 12 Venerdì calendario

Con le mutue non ci sarà più un sistema universalistico e solidale? Rosi Bindi: «Si introduce il principio che ognuno potrà usufruire di forme di assistenza sanitaria in base ai premi assicurativi pagati durante la vita lavorativa

Con le mutue non ci sarà più un sistema universalistico e solidale? Rosi Bindi: «Si introduce il principio che ognuno potrà usufruire di forme di assistenza sanitaria in base ai premi assicurativi pagati durante la vita lavorativa. Così salta il principio di solidarietà tra i soggetti e viene a mancare l’altro punto fermo della sanità pubblica, vale a dire l’universalità delle prestazioni, a prescindere dai livelli di reddito [...] Il governo l’ha detto chiaramente. Intende destinare sempre meno fondi alla sanità pubblica e passare gradualmente alla gestione della salute da parte delle assicurazioni private. Vogliono arrivare ad un sistema misto che reintroduce la variabile del reddito personale che determina l’assistenza proprio nella fase più debole della vita, cioè di chi supera i 65 anni [...] Per molti anziani sarà più complicato accedere ai servizi sanitari, fare le analisi di laboratorio, le visite specialistiche. Ma il prezzo lo pagheranno tutti, anche i ceti medi che oggi risparmiano con il Servizio sanitario, perché domani l’assistenza si baserà sulla polizza che hanno contratto e i premi che hanno pagato [...] Così si rompe il vincolo di solidarietà, si abbassano le entrate fiscali, diminuiscono i fondi per la sanità pubblica, aumentano i premi assicurativi. Un meccanismo infernale che porterà all’impoverimento complessivo della gente e non solo degli immigrati clandestini, dei lavoratori precari, delle famiglie monoreddito. [...] Noi proponiamo di rafforzare il Sistema sanitario nazionale con una quota di finanziamento adeguato che oggi non c’è. Noi proponiamo che la quota arrivi al 7 per cento del prodotto interno lordo dal 5,7 di oggi. Proponiamo l’istituzione di un fondo che si formi attraverso la fiscalità generale per coprire i costi dei servizi sociali domiciliari e residenziali, integrati con i servizi sanitari, per tutti coloro che sono in una situazione di non autosufficienza e che abbiano superato i 65 anni di età».