Massimo Riva, ìla Repubblicaî 12/7/2002, 12 luglio 2002
Per risparmiare si crea un nutrito numero di casse mutue «le quali dovranno dotarsi di strutture, apparati, dipendenti, insomma di un’organizzazione atta a garantire lo svolgimento delle proprie funzioni
Per risparmiare si crea un nutrito numero di casse mutue «le quali dovranno dotarsi di strutture, apparati, dipendenti, insomma di un’organizzazione atta a garantire lo svolgimento delle proprie funzioni. Facciamo pure il volo pindarico di immaginare che queste nuove entità non ripetano l’amara esperienza dei carrozzoni di un tempo, ma si attengano a una gestione di efficienza privatistica. Ciò significa che il costo di funzionamento di queste strutture si porterà via, comunque, un buon 20/25 per cento delle risorse disponibili. Certo, il bilancio dello Stato e delle Regioni potrà anche risultare alleggerito di alcuni oneri, ma la spesa sanitaria globale del paese rischierà di crescere ulteriormente: e non per migliorare i servizi forniti alla cittadinanza, ma per pagare più stipendi agli impiegati delle nuove mutue. Aspetto quest’ultimo tutt’altro che negativo in un’ottica di lotta alla disoccupazione, ma specularmente pernicioso dal punto di vista dei pazienti anziani, che vedranno ridotta in proporzione la quantità di denaro disponibile per l’assistenza e per le terapie di cui hanno bisogno» (Massimo Riva).