Manuela Evangelista, ìPanoramaî 6/9/2001, 6 settembre 2001
Dovremmo essere già morti. «Nel 1960 si prevedeva che per gli Anni 80 il mondo sarebbe stato alla fame
Dovremmo essere già morti. «Nel 1960 si prevedeva che per gli Anni 80 il mondo sarebbe stato alla fame. Nel 1975 spergiurarono che un’imminente era glaciale avrebbe congelato Europa e Usa. Un decennio dopo si scoprì che per gli Anni 90 non sarebbe rimasta una goccia di petrolio. Eppure l’umanità c’è ancora» (Gabriele Beccaria). [3] Anzi, in Italia, ad esempio, l’aria è addirittura migliorata: uno studio del Cnr mostra che negli ultimi trent’anni sono spariti dalle nostre metropoli piombo e anidride solforosa e sono diminuiti biossido di azoto e monossido di carbonio. Grazie allo sviluppo tecnologico dei mezzi di trasporto e al miglioramento dei carburanti, tutto ciò si è verificato nonostante livelli di traffico più elevati che in passato. Ivo Allegrini, direttore dell’Istituto dell’inquinamento atmosferico: «è vero, l’aria nelle città italiane è più pulita di un tempo. E se spesso si continuano a superare i limiti consentiti per alcuni inquinanti, è anche perché le soglie fissate si riducono sempre di più: lo standard del benzene nel 1994 era di 15 microgrammi per metro cubo e nel 1999 è sceso a 10. A partire al 2002 è stato fissato da una direttiva europea a 5. Da rispettare entro il 2010».