Re Saud ha delegato i suoi poteri al fratello emiro Feisal. La notizia, dal palazzo reale di Ryad, sembra preannunciare un ulteriore allargarsi dell’influenza di Nasser nel mondo arabo. Feisal, che è già Primo ministro e ministro degli Esteri, ha ora il controllo delle finanze dello Stato, e l’incarico di riorganizzare il sistema di Governo facendo « tutte le modifiche che egli ritenga necessarie ». I giornali del Cairo interpretano giubilanti queste misure come una vera e propria abdicazione « de facto », anche se non « de jure », di re Saud a favore del fratello. Nessuno ignora che quest’ultimo è filo-egiziano. Si spera al Cairo che egli possa far aderire il regno saudita alla Repubblica araba, con un legame di tipo federale. E questo vorrebbe dire che Nasser potrebbe finalmente mettere la mano sulle rendite di uno dei grandi Stati produttori di petrolio. Queste rendite, dicono concordemente gli esperti di problemi mediorientali, venivano finora sperperate dalla Corte saudita, senza che esse fossero affatto utilizzate per elevare il livello di vita_ della popolazione. Il petrolio dell’Arabia saudita (estratto da compagnie americane) potrebbe dare alla Repubblica Araba Unita quella solida base economica che finora le mancava (Arrigo Levi sul Corriere della Sera).
2 notizie mostrate (su 2 trovate) per l'anno