LONDRA - Tornano a circolare le voci d’un prossimo nuovo matrimonio del Re d’Egitto, Faruk. Il quotidiano del Cairo Al Misri, che non è soltanto il giornale arabo più letto del mondo, ma é anche noto quale portavoce ufficioso della Corte egiziana, pubblica ocgi in prima pagina — almeno nelle copie giunte all’estero — una grande fotografia di Narriman Sadek, la ragazza il cui nome è stato di recente romanticamente collegato con quello di Re Faruk. La pubblicazione della fotografia, che occupa tre colonne del giornale ed è circondata da un bordo rosso, ha dato lo spunto alle voci che sia imminente l’annuncio ufficiale del fidanzamento di Narriman Sadek con il divorziato sovrano d’Egitto. Il quotidiano di Damasco Annassar pubblica addirittura in un grosso titolo l’affermazione che «Narriman Sadek si avvicina al trono». Persone che hanno dimestichezza con la prassi della censura egiziana aflermano che la pubblicazione della fotograna della Sadek non sarebbe stata possibile senza il nulla osta della Corte. Sotto la foto Al Misri riporta una breve corrispondenza da Nuova York, in cui si dice che la stampa estera ha pubblicato varie notizie e fotografie di Narriman Sadek e si è profusa in lodi per la ragazza. Come si ricorderà, Narriman Sadek ha 16 anni, è figlia di un alto funzionario del Governo egiziano, recentemente morto, ed era fidanzata con un giovane esperto economico della Delegazione egiziana presso le Nazioni Unite. (Corriere della Sera)
Il capo di una setta musulmana i cui membri affermano di discendere direttamente da Maometto annuncia che re Faruk discenderebbe da Maometto in linea materna. La madre del Sovrano è figlia di Ismail Sabri pascià, che, secondo i giornali del Cairo, apparteneva a un’antica famiglia turca. Secondo l’albero genealogico di re Faruk, tracciato da due dirigenti della setta, ricevuti ieri a Palazzo reale, la madre del Sovrano è discendente da Abdullah el-rHussein, figlio di Fatima, figlia del Profeta (dal Corriere d’Informazione).
Da stamane a mezzogiorno Faruk non è più re degli Egiziani. Il movimento rivoluzionario capeggiato dal generale Neguib ha travolto anche il sovrano, che, circondato nella propria reggia di Alessandria, ha dovuto piegarsi stamane al generale riformatore»: abdicazióne e abbandono immediato del Paese. Il panfilo reale Mahrussa, la bella imbarcazione che appena dodici mesi or sono portò il sovrano in luna di miele sulle più eleganti spiagge d’Europa, ha salpato le àncore alle 18 precise di oggi dal porto di Alessandria con a bordo l’ex-re. L’esilio negli Stati Uniti attende Faruk. Sono con lui l’ex-regina Narriman, il giovanissimo re, Ahmed Fuad, di appena sette mesi e le due figlie nate dal primo matrimonio con Farida. Il piccolo Ahmed tornerà in patria all’età di sette anni: cosi hanno voluto i capi della rivoluzione, i quali hanno provveduto a nominare un Consiglio di reggenza che eserciterà i poteri reali durante tutta la minore età del nuovo monarca il quale è stato proclamato re stasera dal Consiglio dei ministri col nome di Ahmed Fuad II. Poco prima che l’ex-sovrano salisse a bordo dello yacht la Guardia del corpo aveva ammainato lo stendardo reale per consegnarlo a Faruk. I volti dei pochi presenti erano rigati di lacrime. Neguib, che aveva minuziosamente preparato ogni particolare dell’abdicazione, ha voluto che una banda militare intonasse l’inno nazionale egiziano mentre Faruk, che indossava la bianca uniforme di ammiraglio, aiutava per l’ultima volta i suoi più intimi collaboratori. A fianco del sovrano deposto era pure Maher Pascià, primo ministro imposto da Neguib, che accompagnava per l’ultima volta l’uomo al quale sino a poche ore prima era legato da un giuramento di fedeltà. Pure Neguib, impettito sull’attenti, ha voluto esser presente alla partenza del re. Quando lo yacht, solcando lentamente le acque, è apparso nella baia di Alessandria, un commosso silenzio ha gelato la grande folla che quasi incredula aveva appreso la notizia dell’abdicazione e della partenza del re. In quello stesso istante, su ordine del generale Neguib, presso il quartier generale dell’esercito e in tutti gli uffici pubblici del Paese, i ritratti dell’ex-monarca venivano staccati dalle pareti e distrutti.
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