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 2023  luglio 28 Venerdì calendario

Il 28 giugno 1862 Giuseppe Garibaldi è sbarcato in Sicilia. Vuole arruolare un esercito di volontari per conquistare Roma difesa dall’esercito di Napoleone III. Il 20 luglio nel duomo di Marsala ha giurato al grido “Roma o morte” suscitando grande allarme a Torino. Dal 20 agosto la Sicilia è in stato d’assedio e l’esercito è pronto per partire sotto il comando del generale Enrico Cialdini per raggiungere e bloccare Garibaldi. Verso la fine del mese regolari e camicie rosse si trovano faccia a faccia. Questa è la storia di quel drammatico confronto, che culminò in uno scontro a fuoco in cui lo stesso Garibaldi fu ferito. E uscì sconfitto.

Amnistia per Garibaldi e le sue camicie rosse

Si avvicina la soluzione della questione romana

Per Garibaldi un ombrello di rami d’alloro

Nessuna nave inglese a Scilla

Né l’onore delle armi né un saluto per gli sconfitti

«Garibaldi è morto!»: tumulti, una vittima a Milano

Una battaglia tra italiani

Sull’Aspromonte nasce la sinistra rivoluzionaria

L’impresa di Garibaldi è costata 30 milioni

Garibaldi è ferito in Aspromonte

Chi ha sparato a Garibaldi?

Le camicie rosse a Santo Stefano

Cialdini a Reggio, Pallavicini all’inseguimento

Sospesa ogni corrispondenza col Sud

Dimostrazioni a sostegno di Garibaldi in tutta Italia

Cinque morti in uno scontro a San Nicola

Morire di fame e freddo al Piano di Reggio

Il generale Cialdini a Napoli da La Marmora

Le camicie rosse in marcia

La fregata “Maria Adelaide” spara

Sequestri e repressione

Garibaldi e i suoi sbarcano in Calabria

Alcuni garibaldini catturati sulla strada per Reggio

L’esercito del re entra a Catania

Napoleone III e le insolenti minacce

Nuovi sequestri e repressione