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 2018  settembre 29 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Maria Elisabetta Alberti Casellati
Il Presidente della Camera è Roberto Fico
Il Presidente del Consiglio è Giuseppe Conte
Il Ministro dell’ Interno è Matteo Salvini
Il Ministro degli Affari Esteri è Enzo Moavero Milanesi
Il Ministro del Lavoro, Welfare e sviluppo è Luigi Di Maio
Il Ministro della Giustizia è Alfonso Bonafede
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giovanni Tria
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Paolo Savona
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Marco Bussetti
Il Ministro della Difesa è Elisabetta Trenta
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Danilo Toninelli
Il Ministro della Salute è Giulia Grillo
Il Ministro per la Famiglia e disabilità è Lorenzo Fontana
Il Ministro per il Sud è Barbara Lezzi
Il Ministro degli Affari Regionali e Autonomie è Erika Stefani
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Alberto Bonisoli
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Gian Marco Centinaio
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Sergio Costa
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Giulia Bongiorno
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Riccardo Fraccaro
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Michael Manley

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Jerome Powell
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Pedro Sanchez
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Collane dentro al collo. Le orge nei college. Deficit al 2,4%

Clamoroso
Kim Kardashian gira con una collana che non le sta intorno al collo, ma dentro il collo. È l’ultimo grido di una rivoluzionaria linea di accessori, detta Human, creata dall’artista canadese Simon Huck e che si basa su modifiche da apportare direttamente sul corpo. Huck: «A New York abbiamo presentato piedi trasformati in conchiglie» [Lancheros, Metro].

Butting
Zucconi scrive che la storia del giudice Kavanaugh (vedi in Prima Pagina e nella sezione Oggi), al di là dei risvolti politici, rivela la normalità delle orgette studentesche nei campus universitari americani. Kavanaugh, detto anche il Giudice Vergine perché a suo dire uscito dall’università illibato «era stato accettato in un sotto clan segretissimo che i suoi compagni di allora avevano battezzato Tits and Clit, brutalmente Tette e Clitoride. Una delle loro più apprezzate scorribande erano razzie nelle stanze delle studentesse per rubare bianchieria intima e poi tessere bandiere di mutande e reggiseni da sventolare. Nelle Frat House peggiori, che in alcuni casi le università sciolgono come quella alla quale apparteneva il futuro, possibile giudice supremo delle virtù civili, le cerimonie di iniziazione, annegate in ettolitri di birra e alcool talvolta insaporiti da sonniferi e ansiolitici per intontire le ragazze, gli iniziati devono sottoporsi a umilianti cerimonie di investitura. Celebri sono le cerimonie del te, nelle quali l’iniziando viene fatto sdraiare a bocca aperta sotto i testicoli del celebrante. Nel circolo del futuro giudice supremo, si preferiva il butting, il semplice premere il sedere sulla faccia dell’ iniziando. Nonnismi da psicoanalisi».

Tria sconfitto, manovra col deficit al 2,4%
A sera, al termine della giornata più lunga del governo giallo-verde, Di Maio e Salvini hanno annunciato l’intesa sulla manovra economica, raggiunta in consiglio dei ministri all’unanimità. Dopo un vertice di cinque ore è stato stabilito che nel Documento di programmazione Economica e Finanziaria (Def) il rapporto deficit/Pil arriverà al 2,4%, sforando la soglia dell’1,6 fissata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria. Questi avrebbe resistito fino all’ultimo, ma «non si dimetterà», assicurano fonti del governo, dopo un contatto tra il premier Conti e il presidente Mattarella. Nella notte è arriva la ratifica del Consiglio dei ministri e, davanti a Palazzo Chigi, hanno fatto festa, con bandiere e selfie, parlamentari e militanti del M5s. «È un giorno storico, è cambiata l’Italia. La manovra del popolo cancella la povertà, ci sono 10 miliardi per il reddito di cittadinanza», ha affermato Di Maio. «Tasse abbassate al 15% per più di un milione di lavoratori italiani, diritto alla pensione per almeno 400.000 persone e altrettanti posti di lavoro a disposizione dei nostri giovani superando la legge Fornero, chiusura delle cartelle di Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni, nessun aumento dell’Iva», ha aggiunto Salvini. Il tetto del 2,4% sarà mantenuto, dice il Def, per tutto il triennio 2019-2021. Grida, dall’opposizione, di Partito democratico e Forza Italia. Si attende adesso la reazione dei mercati e quella della Commissione europea che si riunirà alla metà d’ottobre e potrebbe avviare una procedura d’infrazione. Per ora le Borse restano indifferenti, mentre l’euro è andato un po’giù (vedi Borse di notte).
«Il 16 ottobre di buon mattino il vicepresidente della Commissione europea, il lettone Valdis Dombrovskis, e il titolare dei conti pubblici, il francese Pierre Moscovici, firmeranno la lettera che mai si sarebbero aspettati a pochi mesi dalla fine del loro mandato a Bruxelles: intimeranno al governo Conte di modificare la manovra entro due settimane, o saranno costretti a rigettarla. Quindi, a fine ottobre, se nulla sarà cambiato nel bilancio italiano per il 2019, scriveranno la loro opinione negativa, il rigetto della finanziaria gialloverde prima ancora della sua approvazione in Parlamento per via di un peggioramento strutturale del deficit di 12,6 miliardi. A quel punto ci saranno altre tre settimane per cancellare quel 2,4% dalla casella del disavanzo. Se così non sarà, intorno al 21 novembre arriverà la bocciatura definitiva che aprirà la porta a una procedura di infrazione sui conti italiani al più tardi nei primi mesi del 2019. Il commissariamento europeo del governo grillo-leghista con una serie di parametri molto stringenti per rimettere deficit e debito su una traiettoria discendente. Sullo sfondo le sanzioni Ue, senza contare le reazioni dei mercati» [D’Argenio, Rep]

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