Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il nome di Brizzi cancellato dal film
La Warner Bros ha licenziato Fausto Brizzi, non solo nel senso che non gli affiderà più nessun film, ma addirittura nel senso che dai titoli di testa e di coda di Poveri, ma ricchissimi - sèguito del fortunato Poveri, ma ricchi, il film di Natale per l’Italia della casa di produzione americana - il nome di Brizzi sarà cancellato dai titoli di testa e di coda, come se non fosse mai esistito. In pratica, ci faranno credere che quella pellicola non ha avuto un regista.
• È per la faccenda delle molestie, vero?
Sì. La Warner Bros Italia scrive nel suo comunicato: «Poveri, ma ricchissimi è il risultato della creatività, del lavoro e della dedizione di centinaia di donne e di uomini del cast e della produzione. La Warner Bros prende molto seriamente ogni accusa di molestia o abuso e si impegna fermamente affinché l’ambiente di lavoro sia un luogo sicuro per tutti i suoi dipendenti e collaboratori. Fausto Brizzi non verrà neanche associato ad alcuna attività relativa alla promozione e distribuzione del film Poveri ma ricchissimi». Nel film ci sono anche Christian De Sica, Enrico Brignano e Anna Mazzamauro. Per quanto ne so, non hanno detto una parola. Hanno difeso in qualche modo Brizzi Neri Parenti, che ha addirittura fatto sapere che non farà mai lavorare le attrici che hanno denunciato il regista. Una difesa, però prudente, è venuta anche dallo scrittore sentimentale Federico Moccia. Fausto Brizzi è quello de La notte prima degli esami. Un altro elemento che forse incrementa la furia dei nemici è che si tratta di uomo dei primi tempi della Leopolda, cioè un renziano delle origini. Non c’entra niente, ma chi sa?
• Lui che dice? Nega tutto («non ho mai avuto un rapporto sessuale con una persona non consenziente») e minaccia di portare in tribunale le donne che lo accusano e forse anche quelli delle Iene, che hanno dato voce a queste donne. Intanto chi lo frequenta racconta che è dimagrito di dieci chili, la moglie Claudia Zanella l’ha lasciato e s’è portata via la figlioletta.
• Qualcuno lo difende? Forse la testimonianza più significativa è quella di una donna, Nancy Brilli, che con Brizzi ha girato tre film (Ex, Maschi contro femmine e Femmine contro maschi). Dice che sul set con lei il regista è stato irreprensibile e non ha sentito neanche un pettegolezzo. Aggiunge: «Le donne prendono coraggio sulla scia dello scandalo Weinstein, ma senza portare le prove si distruggono persone e famiglie. Non mi piace la denuncia televisiva, addirittura a volto coperto. Le denunce si fanno in Procura, circostanziate. E si è colpevoli quando è scritto in una sentenza». Anche Chiara Francini è dubbiosa: «È una storia dolorosa. Io sto dalla parte delle donne, sempre. Ma Fausto, davanti ai miei occhi, sul set e fuori, è stato irreprensibile». C’è un elemento di difesa pure nei consigli che Paolo Virzì dà alle donne chiamate per un provino: «Chi è giovane e vuol fare l’attrice non deve rinunciare ai propri sogni. La routine professionale è un’altra ed è molto semplice: i provini, gli incontri di lavoro non si fanno a quattrocchi in una camera da letto. Quello che è stato raccontato, verità o messinscena equivoca, non è la norma. Mi stupisce che sia avvenuto. Mi stupisce che, ammesso che sia vero, sia stato proposto proprio così, e mi stupisce altrettanto che sia stato accettato».
• Cioè le donne non sarebbero del tutto innocenti? Che cosa dicono gli accusatori?
Il giornalista delle Iene, Dino Giarrusso: «Il nome di Brizzi è stato fatto da dieci attrici su trenta che abbiamo intervistato. Ci sono anche altri nomi, i personaggi sarebbero molti, noi non vogliamo accanirci su Brizzi ma un terzo delle intervistate parla di lui». Le accusatrici sono tutte anonime, a parte Clarissa Marchese, miss Italia 2014, e la modella Alessandra Giulia Bassi.
• Com’è il racconto dei provini fatto da queste donne?
«Mi voleva allargare le gambe non era più lui», «Ha cominciato a massaggiarmi il collo “io sono molto bravo a fare i massaggi” diceva», «Abbiamo iniziato a improvvisare delle scene fino a che il contatto fisico è diventato maggiore, ha cominciato a baciarmi», «Mi dice: “Se il regista è realista vuole vedere la scena”. Nell’ultima mi dice: sei pronta? Mi giro ed era completamente nudo», «Durante una scena d’amore, era eccitato e aveva gli occhi a palla. Mi ha infilato una mano nelle mutande. Ha provato a togliermi la maglietta e i pantaloni diverse volte, cercava di sfilarmeli. Tutto quello che facevo era resistenza, mi stavo difendendo. Voleva che lo masturbassi, ero seduta su un lato del divano. Si è masturbato guardandomi negli occhi», «A 20 anni mi sono trovata in mano il pene di un uomo di 50 anni», «Era ingestibile continuava a tenermi con la mano la testa e il collo e mi ha penetrato».
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