Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Forse di tutte le chiacchiere che si sono sentite per l’apertura dell’anno scolastico, compresi i giri di propaganda del premier e di qualche ministro, quella più convincente appartiene, una volta tanto, ad Alfano.
• Che c’entra Alfano con la scuola? Non è il ministro dell’Interno, cioè della polizia?
Sì, Alfano ha convocato una conferenza stampa al Polo Interforze sull’Anagnina e ha detto che anche quest’anno verrà fornito alle famiglie, agli insegnanti e ai ragazzi un numero anti-droga e anti-bullismo. Mi interessa soprattutto il numero anti-droga, perché i bulli o bulletti a scuola ci sono sempre stati e, credo, sempre ci saranno. Ma gli spacciatori che ti aspettano fuori, e magari, se sei ancora vergine, le prime esperienze te le fanno fare gratis, eh no, questi no.
• Come funziona?
Il ministero ha spedito una direttiva a tutte le prefetture che a partire da oggi avranno trenta giorni di tempo per adeguare gli strumenti tecnici e divulgare il numero telefonico a tutti gli istituti scolastici. Si tratta di un servizio di sms da inviare a un numero di cinque cifre (più prefisso della città). Chi fa partire la segnalazione resterà anonimo e, in ogni caso, la sua identità sarà protetta con cura. Il sistema è stato testato a Roma alla fine dell’anno scorso, sembra con risultati soddisfacenti. Alfano ha detto: «Non dimentichiamo che negli ultimi quattro anni dodici studenti sono morti per droga e ci sono stati due suicidi attribuiti a bullismo».
• I giri dei ministri per le scuole non le sono piaciuti? Non è un segno d’attenzione per un’istituzione fondamentale e però in crisi?
Non lo so. Su tutto tira un’aria di propaganda che non mi piace. Si tratta di milioni di italiani e capisco che i politici vadano in cerca di consensi in mezzo a una massa tanto vasta di elettori di oggi e di domani.
• Chi s’è mosso? E dove sono andati?
Renzi è andato a Palermo, istituto onnicomprensivo Puglisi, quartiere Brancaccio. Puglisi è un prete ammazzato dalla mafia giusto 21 anni fa e fatto beato dalla Chiesa l’anno scorso. Scuola perfetta per un capo del governo che va a messa tutte le domeniche con i fotografi al seguito. Renzi ha pronunciato un breve discorso: «Il Paese tornerà a crescere non se la Ragioneria indovinerà la legge di stabilità 2015, ma se torneremo ad avere stima, fiducia, rispetto degli insegnanti (gli insegnanti italiani sono più di 600 mila - ndr
). Brancaccio oggi è la capitale delle scuole d’Italia. Credo che finché nelle scuole italiane ci sarà un insegnante che ha il tempo per educare alla bellezza della musica, alla bellezza di una poesia, o al rigore di un’equazione, potremo dire che quel giorno non sarà perso. Per questo ringrazio gli insegnanti che si mettono al servizio del Paese». Poi: «Nella scuola ci sono 149 mila persone che hanno l’obbligo di essere assunte», frase che si riferisce alle ultime delibere del consiglio dei ministri e alle assunzioni programmate per il settembre 2015. Il presidente del Consiglio è stato ricevuto, oltre che dalle autorità della scuola, da un gruppetto di insegnanti precari e di edili disoccupati, con cartelli di protesta e slogan adatti alla circostanza. Renzi ha anche detto: «Presentiamo il documento per la buona scuola che abbiamo preparato durante gli ultimi due mesi. Prima ogni ministro presentava la sua piccola riforma che riformava la riformite e nessuno ci capiva più niente. Adesso si fa sul serio». Può darsi che sia vero, guardi. L’appello al merito, i premi ai due terzi migliori, gli insegnanti non più legati per forza alla cattedra ma che potranno essere chiamati per aumentare l’offerta formativa. Può darsi che funzioni, lo spero proprio, può darsi che la finiamo di essere ultimi in tutte le classifiche del mondo.
• Gli altri dove sono andati?
Il ministro Giannini ieri ha dato un’intervista a "Repubblica" in cui ha annunciato che nelle commissioni esaminatrici della Maturità sarà abolito, a partire dal 2016, il commissario esterno. L’annuncio (altra idea che mi lascia dubbioso) è stato accompagnato da queste parole: «L’esame di maturità deve perdere quell’aspetto da giudizio divino, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso. Deve riprendere un ruolo di appuntamento di sintesi di un anno scolastico, addirittura di un ciclo». Due frasi tutte da interpretare, a parte la parola “costoso”. Ieri la ministra è andata a bersi una birra in una scuola romana dove, sperimentalmente, la birra la fabbricano: si tratta dell’Istituto Tecnico Agrario "Emilio Sereni”, della periferia romana. La rete è piena dei video in cui si vede Giannini che sorseggia. Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e forse prossimo governatore emiliano, è andato nella scuola in cui ha fatto le elementari, la Matilde di Canossa di Reggio Emilia. La Boschi, anche lei in una scuola elementare (la Goffredo Mameli di Laterina in provincia di Arezzo), ha promesso un concorso per gli insegnanti da indire per l’anno prossimo. La frase chiave è: «Sappiamo che sarà necessario avere più insegnanti». Il gran lamento di quest’anno è il sovraffollamento delle classi, che dipende proprio dai pochi insegnanti. Secondo altri dati, però, in rapporto agli alunni, i nostri insegnanti dovrebbero essere largamente sufficienti, almeno per numero.
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