Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Bollettino degli incendi. Due vecchi di 87 e 88 anni sono morti quasi nello stesso modo: stavano bruciando sterpaglie quando il vento s’è girato, i due hanno cercato di controllare o di fermare il fuoco e invece sono rimasti soffocati dalle esalazioni. Primo episodio a Zerla, frazione di Albareto, nel Parmense. Secondo episodio a Loiano, vicino a Bologna. In tutti e due i casi i vigili sono poi riusciti a domare le fiamme. La lotta con il fuoco è ancora in corso, invece, nel Parco di San Rossore, pineta della Bufalina a Migliarino Pisano. Per il momento non si sa neanche quanto sia esteso l’incendio, ma è fortunatamente distante dai centri abitati. Ci sono focolai importanti anche a Roma: protezione civile e volontari hanno lottato tutto il giorno con i roghi a Torrevecchia e Monte Sacro. Più a sud volano i Canadair per evitare che finiscano in cenere i boschi tra Monte Sant’Angelo e Mattinata (siamo in provincia di Foggia), mentre numerosi roghi si sono sviluppati anche oggi a Messina e provincia. A Serrara Fontana, nell’isola di Ischia, qualche casa è stata fatta evacuare: le fiamme erano arrivate a lambire l’abitato.
• Si può già fare un bilancio?Abbiamo qualche dato relativo alla Toscana, uscito fuori per inquadrare meglio quello che sta succedendo a San Rossore. Dall’inizio dell’anno nella regione ci sono stati 494 incendi boschivi che hanno interessato 1.747 ettari di bosco. C’è anche un allarme siccità: Anna Luise, dell’Ispra, dice che Arno e Lago Bilancino sono 20 milioni di metri cubi sotto la media storica. Le risorse idriche locali sono al minimo o secche. In Veneto hanno già calcolato che l’arsura ha provocato danni per 250-300 milioni e colpito specialmente i campi di mais, di soia, di barbabietole. La siccità, sarà bene ricordarlo, riguarda in questo momento molte zone del mondo.
• È una situazione peggiore di quella dell’anno scorso?
Sì, peggiore. Dieci giorni fa il Corpo forestale dello Stato ha fornito i numeri. I roghi rispetto al 2011 sono aumentati del 165 per cento e la superficie andata in fumo è cresciuta del 196 per cento. Incendi boschivi che hanno interessato tutta l’Italia nel periodo 1° gennaio – 15 luglio: 3.900. Ettari di superficie attraversati dal fuoco: 19.000, di cui 11 mila a bosco. Regioni più colpite: Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio. Solo martedì gli incendi sono stati 158.
• Piromani?
Piromani o incoscienti che giocano con le sigarette accese e con i fuocherelli delle scampagnate non perfettamente spenti. Finora i denunciati sono 263 e sei di questi sono stati presi in flagranza di reato.
• Non ci vorrebbe l’ergastolo?
Il sindaco di San Vito Lo Capo, dove cinque giorni fa è stata distrutta la tenuta dello Zingaro (30 chilometri di macchia mediterranea con baie mozzafiato), dice che a questo punto ci vuole l’ergastolo. Sostiene di essere certo che gli incendi in quell’area siano dolosi. Non entra nel dettaglio del dolo, ma si suppone che chi li appicca agisca o per conto dei costruttori (e però una legge vieta di rendere edificabile un terreno liberato dal fuoco, a meno che non si riponga qualche speranza nella corrotta classe politica locale) o per giustificare la propria condizione di vigilante del fuoco. I forestali in tutta la Sicilia sono 26 mila, mantenuti dalla Regione (400 milioni di euro l’anno) che non si vergogna di tenere a servizio eserciti di nulla o poco facenti, superati nel rapporto tra numero di uomini ed ettari da controllare in tutti i confronti nazionali. A San Vito Lo Capo, per l’incendio dello Zingaro, la magistratura ha aperto un’inchiesta contro ignoti. Per il resto, tutto il Paese si direbbe in emergenza. Dall’Umbria la domanda dei Canadair è salita dall’inizio dell’anno da 2 a 22 casi, in Sicilia da 93 a 147, nel Lazio da 17 a 82, in Calabria da 48 a 110. Unica regione in controtendenza è la Sardegna: finora sono 49 le richieste rispetto alle 77 dello stesso periodo dell’anno scorso. Pensi che il patrimonio boschivo italiano è di 10 milioni e 400 mila ettari di superficie e accoglie 12 miliardi di alberi, che fanno ombra a un terzo di tutto il territorio nazionale. Un patrimonio incredibile che troppe volte non riusciamo a proteggere: il fuoco dei nostri boschi immette ogni anno nell’atmosfera fra i 3 e i 4 milioni di tonnellate di anidride carbonica.
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