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 2011  maggio 27 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

I serbi hanno catturato Ratko Mladic, il macellaio di Srebenica.

• Lei sa di dovermi già due spiegazioni: che cos’è Srebenica? Chi è Mladic?
Srebenica è oggi una città della Srpska, cioè della Repubblica Serba della Bosnia ed Erzegovina. La Bosnia ed Erzegovina, che ha meno di quattro milioni di abitanti, è divisa in tre parti: la Federazione di Bosnia ed Erzegovina (e se si sta in Erzegovina non bisogna dire che ci si trova in Bosnia), la Repubblica Srpska, dove vivono i serbi ortodossi (scritte in cirillico, cioè nell’alfabeto adoperato in Russia), il Distretto di Brcko, autonomo. Già la divisione amministrativa attuale le dà una vaga idea dei problemi tuttora esistenti nei Balcani, dove maggioranze e minoranze di etnie e religioni diverse si intrecciano dappertutto. Durante la guerra che portò alla dissoluzione della Jugoslavia, il presidente della Repubblica serba, Karadzic, diede ordine che si annientasse la città bosniaca di Srebenica, abitata da musulmani. Era il luglio del 1995. L’ordine fu eseguito da questo Mladic, catturato ieri. Più di ottomila morti, secondo i bilanci ufficiali. Ma forse diecimila. I cadaveri continuano a saltar fuori dalle fosse comuni dove sono stati gettati dallo stesso Mladic.

• Quindi si tratta di un criminale di guerra. Karadzic è stato preso?
Sì, due anni fa. Ed è stato consegnato al Tribunale dell’Aja. Stessa sorte toccherà a Mladic: l’estradizione è stata chiesta dall’Unione europea, per bocca del suo ministero degli Esteri Catherine Ashton, e dal presidente americano Obama. Il presidente serbo Boris Tadic ha dato personalmente l’annuncio della cattura, dicendo che si deve lavorare per l’unità del Paese e che a questo punto, secondo lui, «le porte dell’Ue sono aperte». La Serbia vuole entrare nell’Unione europea e i 27 paesi avevano posto come condizione all’ingresso proprio la consegna di Mladic. Gli unici a non essere d’accordo erano stati gli olandesi.

• Come mai?
Srebenica formalmente era protetta dall’Onu. E i caschi blu della zona erano olandesi. Il loro generale, Tom Karremans, brindò con Mladic poco prima del massacro, lasciandolo poi fare. Di quel brindisi, con i calici pieni di slijivovica, esiste persino una foto. Il governo olandese ha insignito quel contingente, che non impedì la strage, di 500 medaglie. Dietro Srebenica e l’orrore visibile, si intuiscono parecchie porcherie occidentali. Che Mladic potrebbe finire di raccontare. E che probabilmente non racconterà, se è vera la voce insistente che gli assegna poco tempo da vivere a causa di un male incurabile. Ci vorrà una settimana per consegnarlo ai giudici dell’Aja, ma ci vorrà molto tempo perché il processo inizi davvero. Mladic ha settant’anni e in quel carcere, prima che si arrivasse a sentenza, è già morto Milosevic.

• Come è avvenuta la cattura?
La raccontano così: Mladic si trovava in una casa di un suo parente a Lazarevo, un villaggio a una decina di chilometri da Zrenjanin, in Voivodina, 80 km circa a nordest di Belgrado, non lontano dal confine con la Romania. L’arresto sarebbe avvenuto intorno alle 5,30 in una casa di via Vuk Karadzic. Si è trattato di un’azione molto rapida, quasi fulminea, della quale in pochi si sono accorti. I vicini hanno detto che la casa in cui si nascondeva l’ex generale era stata perquisita varie volte in passato. Gli abitanti di Lazarevo, intervistati dai giornalisti, hanno detto di non aver mai visto nel villaggio Ratko Mladic. Alcuni hanno aggiunto che non l’avrebbero mai denunciato anche nel caso che l’avessero visto. Gli ultimi sondaggi dicono che sei serbi su dieci non avrebbero mai consegnato Mladic all’Aja, nonostante la faccenda dell’ingresso in Europa. Alcuni abitanti di Lazarevo, infatti, hanno aggredito verbalmente i giornalisti e i cineoperatori giunti sul posto. La casa in cui è stato arrestato Mladic ha un aspetto modesto, nel cortile vi sono macchine agricole. Secondo i vicini, dopo l’azione della polizia, in casa non è rimasto più nessuno. Non si sa chi sia stato fermato insieme all’ex generale serbo-bosniaco. Alla cattura hanno partecipato, per ammissione dello stesso presidente Tadic, agenti segreti americani e inglesi. L’operazione, nel quadro degli equilibri politici mondiali, sposta definitivamente la Serbia dall’area di influenza russa a quella occidentale. È prevista una manifestazione dei nazionalisti (gli stessi che fecero casino a Genova, in occasione di Italia-Serbia), ma il presidente non sembra preoccuparsene.

• Che storia ha questo criminale di guerra?
Gli manca poco ai settant’anni. Ha avuto una figlia suicida pare per l’opposizione sua al matrimonio con un musulmano. La moglie aveva chiesto che lo si considerasse morto e gli si desse la pensione. Per tutta risposta la polizia le andò a perquisire la casa e trovò il diario di Mladic, migliaia di pagine sugli orrori degli anni 1993-1996.

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