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 2024  aprile 15 Lunedì calendario

Intervista a Gaia

“Vengo da notti agitate. L’eclisse mi ha fatto dormire poco”.
L’eclisse americana?
I suoi influssi si sono sentiti in tutto il pianeta. Inoltre ho la luna in Vergine.
Cioè?
Sono una gran rompiballe. Con Mercurio retrogrado.
Gli astri la boicottano, Gaia?
No, serve un salto quantico.
Cosa?
Il nostro equilibrio nasce quando spostiamo l’energia della realtà dentro e attorno a noi.
Einstein non diceva che la fisica quantistica è disordine imprevedibile?
Però se aggiorniamo i nostri file spirituali, senza cedere al dominio della mente, percepiamo la nostra identità.
Sarà così.
L’universo è più intelligente delle trappole cerebrali. Ci invia segnali da recepire, gli esseri umani sono l’apparecchio radio, il cosmo è la stazione che propone le canzoni.
È in un percorso analitico profondo?
Come possiamo sottrarci allo shadow-work?
Lo shadow-work.
Si entra nel subconscio per rivendicare una percezione più alta dell’esistenza. Non è solo la mia generazione a doversi risvegliare. Può farlo pure un fascista di 80 anni, sarebbe fantastico se comprendesse che quel modo di pensare non gli appartiene, gli è stato inoculato.
La sua generazione sta cambiando le cose? Ci sono giovani artisti che si arrendono subito.
Potrei giudicarli? Ho conosciuto anch’io momenti grigi. Il cervello svalvola se non ti riconosci totalmente nel tuo ruolo creativo. Ho avuto la mia dose di boomerang di merda, nella vita e nell’arte.
Malgrado il 2° posto a X-Factor e la vittoria ad Amici?
Ci sono canzoni che piacciono subito e altre in cui ti riconosci di più e che entrano con difficoltà nelle orecchie altrui. Da piccola e inesperta ne risentivo, ora so cosa voglio. Lontana dall’hype, mi è più facile proteggere la mia salute mentale. Il problema non è l’industria musicale, c’è un sistema politico che impone numeri, performance, aspettative perché chi comanda si arricchisca.
Sulle spalle degli altri.
Mi sento privilegiata nel fare un lavoro che mi porta a essere veicolo di messaggi.
Il suo nuovo singolo si intitola Dea saffica. Verso cult: “Mi hai strappato la sete/bevo dalla tua bocca”.
Chi vuole vederci una cosa limitata è di fronte allo specchio delle proprie paure. La canzone va oltre il tema sessuale.
Pubblica ottusità?
Ogni essere umano ha componenti maschili e femminili. Io sto investigando la mia completezza, come figlia, sorella, amante, studentessa. E la mia duplicità.
I maliziosi si chiedono: potrebbe essere un coming out?
È un tributo alla natura poliedrica della donna, in tutte le sue sfaccettature, in una società inchiodata sul patriarcato.
Presa d’atto pop. Come quando a Sanremo duettò con Big Mama, Sissi e La Niña su Lady Marmalade.
Le ragazze della mia età sentono vibrare in loro la storia dolorosa delle madri e delle nonne, rimaste ingabbiate in rapporti tossici nell’illusione di salvaguardare le figlie. Oggi abbiamo preso consapevolezza, ci stiamo ribellando. La nostra è una sorellanza.
Ma che farne dei vostri coetanei? Le veterofemministe avevano buttato a mare tutti i maschi…
Non possiamo caricarceli sulle spalle, siano loro a mobilitarsi con noi. Si uniscano alla nostra lotta.
Il suo Dna è cosmopolita.
Il Brasile è la mia casa. Ho incontrato sciamani in Amazzonia. E maestri di meditazione.
Prossimi viaggi?
A parte quello interiore? L’Africa, l’Oriente. I luoghi dove ci sono portali energetici. Vorrei andare con i miei familiari a Damanhur.
La comunità new age in Piemonte.
Chi l’ha visitata parla di un magnetismo naturale come quello di Stonehenge.
A Stonehenge i fricchettoni ascoltano Dark Side of the Moon durante il solstizio d’estate.
Un modo per ricaricarsi allontanandosi dall’ego.