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 2022  marzo 08 Martedì calendario

Biografia di Emma Bonino

Emma Bonino, nata a Bra (Cuneo) il 9 marzo 1948 (74 anni). Politico. Radicale. Ministro degli Esteri nel governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014.
Titoli di testa «Prima di incontrare i Radicali ero una contadinotta cicciottela, ma non male. Io sono piemontese, poco fisica. Nun m’abbracciate, nun me baciate, nun me toccate. Gli uomini? Se sono sprucidi come me, funziona» [a Monica Guerzoni, CdS].
Vita Figlia Filippo Bonino, contadino «che parlava solo in dialetto», e di Catterina Barge, una casalinga «che non parlava mai» • D’inverno doveva farsi i chilometri nella neve per andare a scuola • «Ricordo che da bambina mi sedevo sulle ginocchia di mio padre e lui non sapeva mai dove mettere le mani, non aveva idea di come si abbracciasse una creatura» [a Walter Veltroni, CdS] • Il padre muore quando lei ha 18 anni: «Un rimorso ce l’ho, non essere riuscita a stabilire un dialogo con mio padre, morto giovane. Ci volevamo un gran bene, eppure non riuscii a spiegargli perché volessi andarmene di casa invece di restare a Bra e sposare il figlio del farmacista» [Guerzoni, CdS] • Università a Milano: nel 1968 incontra Adele Faccio, già veterana radicale: «Mi ha insegnato l’abc della politica» • «Da quando mamma è morta è stata mia sorella Domenica a farmi da mamma. Un rapporto magnifico, anche se pensa che sono una scriteriata» [Guerzoni, CdS] • Si laurea in Lingue alla Bocconi di Milano nel 1972, con una tesi su Malcom X. Nel 1974 rimane incinta e decide di abortire illegalmente: «Non usavo contraccettivi perché mi avevano detto che ero sterile, invece... Dato che io e il mio compagno non volevamo il bambino, cominciammo a cercare un dottore che fosse disposto a operare. Era illegale. Furono umilianti quelle visite notturne, la segretezza...». Così nel 1975 partecipa alla fondazione della Cisa (Centro Informazione Sterilizzazione Aborto) di Adele Faccio, dove aiuta altre donne a interrompere gravidanze indesiderate. Per rendere il tema un caso politico si autodenuncia per procurato aborto e viene arrestata (tre settimane di detenzione) • «L’arresto più famoso rimane quello di Bra, nel 1975, dopo la sua presa di posizione sull’aborto, il processo di Firenze, la fuga in Francia. Quello fu il suo primo vero spot politico. “Eravamo vicini alle elezioni. Mi telefonano i compagni radicali, allora erano compagni, che chiedono un aiuto. Noi del Pdup di Bra eravamo al 13 per cento, una vera forza politica, e cercammo di dar loro una mano”. Il ricordo è di Carlo Petrini, presidente di Slow Food, ma allora in campo: “Mi dissero: domani Emma rientra in Italia, a Bra, per votare. Dovete farla arrestare al seggio, così tutti ne parleranno. Mi ricordo che avvertimmo il maresciallo Cosmai, che non ne voleva sapere: ‘La Bonino vada a farsi arrestare da un’altra parte. Io non ci penso proprio’. Poi, in qualche modo, l’arresto s’organizzò, con tanto di fotografi”. E nacque la Bonino dura e pura, quella col cartello “Leone go home” appeso al collo. O la Bonino di Bari 1978, congresso radicale, anche lei sull’infida mezzeria di quella stagione terroristica: “Tra la violenza dello Stato e quella delle Brigate Rosse, noi radicali rappresentiamo la via della non violenza alternativa”. O la Bonino che per il reato di bestemmia finisce “discussa” in Corte Costituzionale. O la Bonino dei grandi digiuni pannelliani» (Cesare Fiumi) • Nel 1976, in un’intervista rilasciata a Neera Fallaci per Oggi, descrive il modo in cui diceva di aver praticato 10.141 aborti clandestini: «Volendo fare le cose ad arte, si usa l’aspiratore elettrico a cui mediante un tubo si attacca la cannula Karman in plastica trasparente. Senonché l’aspiratore elettrico costa un mucchio di quattrini (mi pare 400.000 lire), a parte che pesa trasportarlo per fare aborti nelle case. Per risparmiare usiamo una attrezzatura per l’aspirazione più rudimentale, ma che funziona benissimo lo stesso. Prima di tutto, occorre un vaso, ermeticamente chiuso, dove si crea il vuoto e dove finisce il contenuto dell’utero che viene aspirato con la cannula. Io uso un barattolo da un chilo che aveva contenuto marmellata. Il barattolo viene chiuso con un tappo di gomma che ha tre fori: da un buco parte il tubo di gomma in cui si inserisce il gommino della pompa da bicicletta (con la valvola interna rovesciata per aspirare aria anziché immetterla); dal secondo buco parte il tubo di gomma in cui si inserisce la cannula Karman; nel terzo buco si mette il manometro, per controllare la pressione che si crea nel vaso con la pompa. (…) Alle donne non importa nulla che io non usi un vaso acquistato in un negozio di sanitari: anzi, è un buon motivo per farsi quattro risate» • Conosce allora Marco Pannella e inizia la sua avventura nei Radicali: viene eletta alla Camera la prima volta nel 1976: «La ventottenne di Bra, Cuneo, eletta nella legislatura di esordio del Partito radicale di Marco Pannella a Montecitorio circolava in Transatlantico con le gonne a fiori e gli zoccoli neri delle femministe di allora. Stilisticamente e antropologicamente distante dal circondario. Capelli arruffati rispetto ad adesso, sguardo determinato e passo deciso, Emma Bonino costituiva un modello di donna in politica diverso non soltanto da quelli più istituzionali di Nilde Iotti, comunista dai tratti austeri, o Franca Falcucci, sottosegretaria democristiana da cinegiornale in bianco e nero. Si distingueva anche dall’affascinante Luciana Castellina, meno tagliente di lei seppure dirigente della “sinistra rivoluzionaria” dal punto di vista della collocazione politica» [Maurizio Caprara, CdS] • «È sulla legge 194 che feci uno dei miei primi ostruzionismi parlamentari» • Al Parlamento Europeo nel 1979. Dal 1989 al 1993 è presidente del Partito Radicale Transnazionale. Tra il 1993 e il 1994 segretario del Partito Radicale • Alle elezioni del 1994 i Radicali si presentano in coalizione con il Polo delle Libertà e l’anno successivo Berlusconi la vuole Commissario europeo responsabile della politica dei consumatori, della politica della pesca e dell’Ufficio Europeo per l’aiuto umanitario: «Marco (Pannella – ndr) occupò lo studio del premier e ne uscì solo quando ebbe la garanzia della mia nomina. Tra l’altro io non ne sapevo nulla». Con l’incarico di Commissario ottiene una notevole visibilità con una serie di viaggi in tutto il mondo per denunciare situazioni di crisi umanitarie o di violazione di diritti umani (Sarajevo, Rwanda, Somalia, Kosovo ecc.). Nel febbraio 1997 Jacques Delors la nomina «Personalità europea 1996». Nel settembre 1997 mentre è in missione in Afghanistan viene arrestata dalle milizie talebane. Subito rilasciata, si adopera per denunciare la situazione delle donne in Afghanistan • Nel 1999 nel Parlamento di Strasburgo Bonino e i suoi stanno seduti a fianco dei 5 eletti del Front National di Le Pen. Non la “moderata” Marine, ma l’assai più radicale (non in senso boniniano) papà Jean-Marie. La madrina di +Europa con gli euroscettici post fascisti. La collaborazione col Front National nasceva da un’esigenza tecnica: riuscire a formare un gruppo parlamentare autonomo [Rodano, Palombi, Fatto] • Nel 1999 il suo partito lancia una campagna mediatica per candidarla alla presidenza della Repubblica. L’iniziativa ottiene un grande consenso, ma non ha seguito in Parlamento. Alle elezioni europee di maggio la Lista Bonino ottiene un risultato eccezionale, l’8,5%, quarto partito come numero di consensi. Di lì in poi però il tracollo, alle politiche del 2001 si attesta al 2,2% (nessun eletto in Parlamento): «Dopo le elezioni del 2001, due settimane di lacrime: poi ero stufa anche di piangere». Si trasferisce al Cairo, dove rimane quattro anni, per studiare l’arabo: «Difficile essere donna, sola in Egitto. La solitudine è stata grande. Tutte le sere ero a casa in compagnia di Al Jazeerah». Nel 2004 rieletta al Parlamento europeo, nel 2006 torna a sedere alla Camera con la Rosa nel Pugno, partito nato dall’unione dei Radicali con lo Sdi di Boselli. Diventa ministro per le Politiche comunitarie nel Governo Prodi II. Come ministro, viene accusata dai Radicali di tenere un profilo troppo basso e di essersi auto-imbavagliata: «La mia voce si sentirebbe se fossi trattata come gli altri ministri. Però in Italia ti ascoltano solo se minacci la crisi di governo». Nel 2007 riesce finalmente a vincere una delle sue storiche battaglie: il Consiglio dei ministri degli Esteri europeo ha presentato una risoluzione per la moratoria sulla pena di morte, il 15 novembre il primo passaggio positivo all’Assemblea generale dell’Onu, il 18 dicembre la ratifica con 104 voti a favore e 54 contrari. Una notizia che i Radicali, insieme ad associazioni come Nessuno tocchi Caino e Sant’Egidio, aspettavano da tredici anni: «Siamo esauriti da questa battaglia. In tutti i sensi. Fisicamente ed economicamente. Prosciugati» • Nel 2008 eletta al Senato nelle liste del Pd. Dal 2008 al 2013 vicepresidente del Senato e presidente della Commissione per le pari opportunità. Alle elezioni del 2013 non è rieletta • Nel 2011 è l’unica italiana inclusa dalla rivista statunitense Newsweek nell’elenco delle 150 donne che muovono il mondo • Nel gennaio 2010 lancia la propria candidatura alla presidenza della Regione Lazio, appoggiata dai Radicali e solo in un secondo momento dal Partito Democratico, senza candidato e spaccato sulla scelta. È sconfitta per 2,8 punti percentuali da Renata Polverini (rinuncia al seggio in Consiglio Regionale per rimanere in Senato) • Il suo nome è stato fatto per la presidenza della Repubblica anche nel 2013. Era fra i dieci candidati usciti dalle “Quirinarie” del Movimento 5 Stelle, e per lei si è spesa anche Mara Carfagna. Pochi giorni prima delle elezioni per il Colle un sondaggio di Ipr Marketing la dava al primo posto tra le preferenze degli italiani con il 32% dei voti (secondo Mario Draghi, con il 26%) • Dal 28 aprile 2013 è ministro degli Esteri del governo Letta: «Federalista convinta, parla la stessa lingua di Enrico Letta ed Enzo Moavero, il negoziatore presso le grandi Cancellerie europee confermato agli Affari Europei. Saranno loro, con Saccomanni, a proseguire il negoziato, ben instradato da Monti e Moavero per ottenere più attenzione alla crescita rispetto all’austerity. Insieme dovranno preparare anche la presidenza italiana dell’Unione che partirà il primo luglio 2014, appuntamento fondamentale per consolidare il recupero di credibilità partito con Monti» (Alberto D’Argenio) [la Repubblica 28/4/2013] • Nel giugno 2013 viene ricevuta in Vaticano da papa Francesco in rappresentanza del governo italiano, al seguito del Presidente della Repubblica. «Papa Francesco l’ha salutata con un allegro “cerea”, il saluto in dialetto piemontese familiare sia alla Bonino (nata a Bra) che a Papa Bergoglio, piemontese di ascendenze se non di nascita» (Angiolo Bandinelli) [Il Foglio 13/6/2013] • Nel luglio 2013 viene coinvolta nello scandalo Shalabayeva, originato dal frettoloso rimpatrio in Kazakistan, attuato il 31 maggio dalle autorità italiane, di Alma Shalabayeva e della piccola Alua, rispettivamente moglie e figlia di Mukhtar Ablyazov, fondatore del principale partito di opposizione al regime vigente in Kazakistan. Rifiuta di dimettersi • Nell’estate 2013 si oppone all’intervento militare che Stati Uniti e Francia stavano pianificando contro la Siria. L’intervento fu poi di fatto annullato • A febbraio 2014 Renzi mette al suo posto alla Farnesia Federica Mogherini. Emma Bonino lo ha appreso dalla tv: «Nessuno mi ha avvertita. Perché mi hanno fatta fuori? Io davvero non lo so» • Nel 2015 scopre di avere un tumore: «Radio Radicale, ore 14.40 di lunedì 12 gennaio, Emma Bonino parla in diretta. La voce è meno sicura e sferzante del solito. Dopo poche parole già si spezza. Poi, alla fine, i singhiozzi, controllati a fatica: «Recentemente mi sono sottoposta a dei controlli medici di routine che però hanno evidenziato la presenza di un tumore al polmone sinistro. Si tratta di una forma localizzata e ancora asintomatica, ma ciononostante richiederà un trattamento lungo e complesso di chemioterapia che è già iniziato e che durerà almeno sei mesi. Non sono intenzionata a interrompere le mie attività perché da una passione politica non ci si può dimettere, però è chiaro che le mie attività dovranno essere organizzate in base alle esigenze mediche cui è necessario dare in questo momento una priorità assoluta» • «Sopporto la chemioterapia senza eccessivi disagi. Sono disciplinata, dovreste vedere quanto sono rigorosa. L’ordine dei dottori è non perdere peso. Dovrei tornare a com’ero prima di conoscere i radicali, una bella contadinotta bionda di 65 chili. Eppoi dormire, non viaggiare... Sulle sigarette ho ottenuto una deroga. Via libera (con sospiro) persino dal mio amico Umberto Veronesi. Una ogni due ore, fino a dieci al giorno. Anzi, vi avverto che è giunta l’ora, ve ne tocca una». (Si accende una Muratti, la penultima del pacchetto)» • «Ho provato tutte le parrucche del mondo, ma poiché mi prudeva la cute un’amica africana mi ha fatto provare un turbante grande così. Sembravo un fungo porcino e allora è saltata fuori questa idea delle strisce, per farne uno più consono alla mia altezza» [Guerzoni, cit.] •A maggio dello stesso anno Emma Bonino stupisce ancora una volta, annunciando dai microfoni di Radio Radicale la scomparsa delle evidenze del tumore ai polmoni • Insieme ai radicali Riccardo Magi (segretario) e Antonella Soldo (presidente), il 23 novembre 2017 presenta a Roma la lista elettorale “+Europa con Emma Bonino”, formazione europeista nata dalla convergenza con la lista di Della Vedova • Nel 2017 si mette a piangere dopo il sì definitivo del Senato al biotestamento • Alle elezioni europee del 2019 viene candidata come capolista nella circoscrizione Italia centrale, raccoglie 48.539 preferenze e risulta essere la più votata tra i candidati della sua lista, ma il suo partito si ferma al 3,1% non superando la soglia minima d’accesso • Il 10 settembre 2019 vota no alla fiducia del Governo Conte II. Lo fa di nuovo il 19 gennaio 2021: «Anche dopo tentativi di avere dei colloqui non ho avuto risposte di alcun tipo» [Fatto] • E il governo di Giuseppe Conte? «A Palazzo Chigi sono tutti uomini, sembra l’Arabia Saudita. I diritti e l’emancipazione femminile sono come andare in bicicletta, o resti in equilibrio o cadi» [Guerzoni, CdS] • Nel gennaio 2020 è tra i 71 senatori firmatari per il referendum contro il taglio dei parlamentari • Il 14 marzo seguente, in occasione dell’assemblea di +Europa, annuncia il proprio addio al partito per dei dissidi interni, salvo poi ripensarci il 18 luglio • Nel 2022 viene di nuovo proposta per il Quirinale: “Mi spiace deludere tutte le persone che quando si avvicina l’elezione del Presidente della Repubblica citano il mio nome. Ero pronta 20 anni fa, mi ero candidata scrivendo un programma, avevamo raccontato agli italiani che tipo di presidenza sarebbe stata la mia. Il Paese era pronto, i partiti no, come raccontano le cronache politiche» [ad AffariItaliani] • «Gli italiani mi amano e non mi votano: amatemi di meno e votatemi di più, sarà meglio anche per voi»
Pannella Legata a Marco Pannella da un rapporto lungo, intenso e tormentato: «Lui ha fatto politica per 70 anni: prima tessera da quindicenne (liberale) nel 1945. Lei esordì 40 anni fa, con un aborto e un arresto. Lui si portava appresso 120 chili (se non digiunava) per 190 cm. di altezza. Lei ne pesa 50 per un metro e 60. Agli antipodi anche la parlantina: barocco e fluviale lui, concreta e concisa lei. Apostoli della democrazia diretta, dal 1974 hanno raccolto 67 milioni di firme per 122 referendum. Ne hanno vinti 35: divorzio, aborto, finanziamento pubblico ai partiti, obiezione di coscienza alla naja, voto ai 18enni, caccia, chiusura manicomi e centrali nucleari… Marco Pannella ed Emma Bonino: dall’alto del proprio due per cento hanno cambiato la storia d’Italia dal 1970» [Suttora, Libero] • «Marco Pannella, che lei chiamava “il mio scimmione” a dirne la sudditanza zoologica per forza maggiore, ma anche la propria consapevole supremazia femminile, in quanto animale politico più astuto» [Corrias, Fatto] • «Ma non sono mai stata attratta fisicamente da lui. Fuori dalla politica, non condivido il suo stile disordinato di vita. Con lui ho un rapporto difficilissimo, ma è un’assicurazione contro la mediocrità» • Marco Pannella: «Emma e io abbiamo sempre giocato con le nostre vite per il possibile contro il probabile. Emma è un uragano, è il volto delle nostre battaglie, è la storia dell’Italia negata» • Passano gli ultimi mesi di vita di Pannella a litigare: «La signora Bonino lavora molto. E mai da noi»; «Non ci consultiamo, non ci sentiamo mai, con me non parla, che cazzo faccia davvero lo sappiamo solo dalle indiscrezioni...». Risposta di lei: «Ma sei scemo? Io sono iscritta al partito a 2.500 euro al mese» • «“Io e Marco non abbiamo mai litigato, ha fatto tutto da solo e forse è questo che mi ha fatto più male. Con il tempo deve essere maturata una disistima di cui non mi ero accorta. Non so quando sia scattata, ho anche smesso di pensarci”. L’ultima volta che ha sentito la sua voce è stato a Pasqua del 2016. Pannella era in sciopero della sete per i carcerati: “Stava malissimo, sotto morfina. Ero andata a trovarlo in ospedale e non mi aveva riconosciuta, tanto che poi negò che fossi andata. Non sapevo più cosa fare e chiamai papa Francesco, lo pregai di telefonare a Marco e convincerlo a smettere”. La moral suasion di Bergoglio riuscì, ma lei non saprà mai cosa si siano detti: «Conoscendolo, avrà parlato sempre Marco. Rita Bernardini mi fece sapere che aveva interrotto lo sciopero, ma da allora non l’ho sentito più. Dopo 40 anni di convivenza politica ha cominciato a insultarmi attraverso Radio Radicale» [Guerzoni, CdS].
Critica «Detesto Emma Bonino. (…) È una intollerante, un’abortista sfegatata e una militante del torto negatore travestita da libertaria, una innamorata di sé dall’insopportabile accento vittimista, una cercatrice di cariche meticolosa e fatua, la complice non candida, ma molto candidata, del peggior Pannella, una pallona gonfiata come poche, un ufficio stampa ambulante, un disastro di donna en colère e di personalità pubblica» (Giuliano Ferrara) [Il Foglio 14/1/2010] • «Emma Bonino è la migliore delle ospiti: canta, fa pesca subacquea ed è un’ottima velista» (Anna Fendi) [Gian Luigi Paracchini e Giacomo Fasola, Style 20/6/2013] • «Quanti come lei passano con disinvoltura da una tavola rotonda di denuncia contro l’infibulazione nel mondo islamico a un sit in contro la pena di morte come se ciò fosse nient’altro che il suo agire quotidiano? La sostiene – per quanto cerchi di dissimularlo – un retaggio umanista che l’accompagna da sempre, anche se dagli anni Settanta la sua militanza nel partito radicale non concede spazio ad equivoci ed ambiguità né lei ha mai fatto mistero delle sue posizioni libertarie, abortiste, deregulatorie in tema di droghe leggere e di carcerazione preventiva» (Giorgio Ferrari) • «Una commissaria ad hoc per antonomasia, dove l’hoc può riguardare il Tribunale internazionale o la Commissione per i Rifugiati, la pesca atlantica o il bando alle mutilazioni femminili: candidata, da qualche tempo, piuttosto che officiata, perché ha finito col fare troppa ombra a concorrenti e autorità mondiali. Anche nella vita politica italiana le è successo di diventare molto candidata e poco investita» (Adriano Sofri).
Amori Un grande amore con Marcello Crivellini: «Mi piaceva molto, siamo rimasti amici». Un altro finito male con Roberto Cicciomessere: «Mi lasciò per una di 24 anni». «Non è mai stata né moglie, né madre. Condannandosi, a suo dire, “a rimanere figlia”. Mai liberandosi davvero dalle antiche ferite. Forse sarebbe l’ora di essere meno avara con sé stessa, occuparsi della sua piccola casa con terrazza su Campo dei Fiori» [Corrias, Fatto] • Negli anni Settanta adotta due bambine: «Aurora e Rugiada arrivarono che erano piccole piccole e con lei rimasero per qualche anno, fino a quando le famiglie di origine se le ripresero: “Fu un grande dolore. Rugiada l’altro giorno mi ha chiamata dall’Abruzzo e mi ha detto “mamma, ho 43 anni e sono di nuovo incinta”» [Guerzoni, CdS] • Lei ha avuto tre fidanzati, perché non si è mai sposata? «Seriamente non me lo ha mai chiesto nessuno. La verità è che io non so convivere, ci vuole grande disciplina. Vivo bene da sola e non sono mondana. Ma come tutti ho un giro di affetti» [Guerzoni, CdS].
Curiosità Vive arroccata su una terrazza magica che “vola” sui tetti del centro di Roma, come un tappeto fatato. L’ascensore si apre e il visitatore trattiene il fiato, scioccato dall’abbraccio di un’immensa cupola di San Pietro e dall’esplosione di buganvillee, margherite, clematidi e azalee: «Era un lavatoio diroccato. Quando l’ho vista ho deciso che volevo invecchiare qua e ho chiesto a mia sorella di prestarmi i soldi» [Guerzoni, CdS] • Parla sette lingue, tra cui l’arabo. «Sono curiosa, una secchiona per passione. Conoscere una lingua è conoscere una cultura» [Maria Latella, Il Messaggero 14/7/2013] • «In politica mi sono giocata la salute, sette denti, persi dopo uno sciopero della sete, e 32 anni di vita».
Titoli di coda «Perché fumo ancora? Perché a noi Radicali piace - è il primo guizzo di sfida - Come diceva il mio papà, io voglio morire malata, non voglio morire sana».