Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  febbraio 10 Lunedì calendario

Biografia di Mirella Freni

Mirella Freni (1935-2010). Soprano. All’anagrafe Mirella Fregni. Bambina prodigio, fu Beniamino Gigli a incoraggiarla: «Avevo dieci anni: lui si meravigliò per la voce e perché cercavo già di fare dei colori. Ma mi raccomandò di smettere in attesa dello sviluppo. Aveva ragione». Esordì alla Scala di Milano nel 1962 e nel 1963 sempre alla Scala il grande successo con Bohème, stessa opera che le diede fama anche oltreoceano, nel 1965, al Metropolitan di New York. Tra gli altri ruoli celebri, Desdemona in Otello e Aida. Nel 2010 a Verona le fu assegnato l’Oscar della lirica alla carriera. L’unica contestazione nella Traviata del ’63 di Zeffirelli e Von Karajan, «in cui la giovane Mirella Freni steccò nella cabaletta “Sempre libera” e si presentò stizzita con le mani sui fianchi a prendersi fischi» [Pierluigi Panza. CdS]. Un lungo sodalizio con Luciano Pavarotti, con cui pare avesse condiviso persino la balia («con lei ho fatto di tutto tranne l’amore»). Assente però al matrimonio del tenore con Nicoletta Mantovani [Laura Laurenzi, Il giorno più bello, Rizzoli, Milano, 2008]. Dal primo matrimonio con il pianista Leone Magiera ha avuto una figlia, Micaela. Sposata poi con Nicolai Ghiaurov (1929-2004). Morta nella sua Modena dopo una lunga malattia.
«Nel leggendario Simon Boccanegra della Scala, Sant’Ambroeus del ’78, compariva in fondo al palcoscenico della Scala, in alto, quasi sfuocata nella gran luce del Mediterraneo. Fu una delle più belle aperture di sipario del ’900, e infatti la foto fece il giro del mondo. Lei naturalmente non voleva. I cantanti vogliono sempre stare al proscenio. “Allora Giorgio (Strehler, ndr) mise una comparsa al mio posto, mi portò in platea, fece aprire il sipario, quello che vidi era talmente bello che gli dissi: proviamo”. Ma c’era un problema musicale. L’aria è accompagnata da un’orchestra molto leggera, in più lei era lontanissima, su quella scena immensa... “Claudio (Abbado, ndr) mi disse: tu guarda me, se sorrido vuol dire che stiamo andando insieme”. E come andò, Mirella? “Mah, non so. Sorrideva sempre...”» [Mattioli, Sta].