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 2019  novembre 10 Domenica calendario

Le «Forme uniche» di Boccioni all’asta

Nell’asta di Impressionisti e Moderni che si batterà domani sera, lunedì 11 novembre, da Christie’s a New York, ci sono capolavori di Picasso, Monet, Modigliani, Magritte. Ma a fare colpo sono le (italiane) Forme uniche della continuità dello spazio (foto a destra), scultura che passa quasi inosservata sulle nostre monete da venti centesimi e che in realtà è uno dei massimi esempi dell’arte del Novecento. Si tratta di un’opera ai vertici del Futurismo, realizzata in gesso da Umberto Boccioni (1882-1916) nel 1913, nemmeno tre anni prima della sua prematura scomparsa (in seguito a una caduta da cavallo). La scultura e le sue repliche hanno una storia complessa, ma studiata e documentata in ogni passaggio. Boccioni non riuscì mai a vedere l’opera fusa in bronzo: solo nel 1931 due calchi furono realizzati per volere di Marinetti ma con la base semplificata. Uno si trova al Museo del Novecento a Milano e l’altro al Moma di New York. Altri furono fusi nel 1949, uno ora al Metropolitan di New York, e altri due (uno è alla Tate Modern di Londra) furono realizzati in Brasile dal gesso originario oggi conservato al Museo d’Arte Moderna di San Paolo. L’opera in vendita (stima di partenza tra i 3,8 e i 4,5 milioni di dollari), fusa in 10 esemplari nel 1972 dalla Galleria La Medusa di Roma, presenta due distinte basi, come la concepì Boccioni, e deriva dalla fusione del 1949.