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 2019  novembre 10 Domenica calendario

Ursula von der Leyen deve tenere a bada Trump

Dopo la fine del mandato di Juncker la Commissione di Bruxelles ha un nuovo presidente. Ma il successore tedesco dell’ex presidente del Consiglio lussemburghese, Ursula von der Leyden, non ha ancora completato la scelta dei suoi commissari e non ha ancora preso possesso dell’incarico. Ha già detto, tuttavia, che la nuova commissione sarà «geopolitica». La parola è di moda da un paio di decenni e piace agli osservatori della politica internazionale, ma non ha sempre lo stesso significato.
Il suo primo uso risale alla fine del XIX° e all’inizio del XX° secolo quando alcuni intellettuali e militari, fra i quali Karl Haushofer, sostenevano che la politica estera di uno Stato dovrebbe riflettere ambizioni e interessi strettamente dipendenti dalla sua collocazione geografica. Era una teoria positivista che sottovalutava le motivazioni ideali e servì in molti casi a rendere apparentemente scientifiche e indiscutibili le politiche estere di alcuni Stati. Oggi viene generalmente usata per descrivere uno stile concreto e realista, privo di fumose motivazioni ideologiche. Nel caso di Ursula von der Leyden, sembra significare che la Commissione, dopo l’arrivo del suo nuovo presidente, si comporterà come un ministero degli Esteri. Se questa è la sua volontà, segnalo un episodio che dovrebbe attirare le sue attenzioni.
Negli scorsi giorni il presidente degli Stati Uniti è intervenuto telefonicamente in una conferenza stampa di Nigel Farage, l’uomo politico britannico che è da molti anni un feroce critico dell’Unione Europea e dirige oggi un partito a cui ha dato il nome di Brexit. Sapevamo che Trump approva entusiasticamente la sua rigida linea politica, ma in questa occasione è andato oltre e ha contrapposto Farage al primo ministro Boris Johnson. A differenza di Johnson, infatti, Farage vorrebbe che la Gran Bretagna uscisse dall’Ue senza stipulare accordi con la Commissione.
Trump concorda e sostiene che quello negoziato da Johnson nelle scorse settimane non permetterebbe agli Stati Uniti di avere rapporti commerciali privilegiati con la Gran Bretagna. Trascinato dalla sua foga anti-europea il presidente americano ha aggiunto che altri Paesi dovrebbero lasciare l’Unione e fra questi ha espressamente indicato l’Italia esortandola a sbarazzarsi del fardello (in inglese burden) della Ue. Sapevamo che il presidente degli Stati Uniti detesta l’economia multilaterale e tutte le organizzazioni nate dopo il secondo dopoguerra per incrementare il commercio mondiale. E sappiamo, da quando abbiamo letto sui banchi di scuola la storia degli Orazi e dei Curiazi, quali siano le tecniche negoziali preferite da Trump. Vuole affrontare ogni Paese separatamente e gettare sul piatto della bilancia, trattando con ciascuno di essi, tutto il peso della superpotenza americana. Se la Commissione di Bruxelles vuole essere «geopolitica», una risposta collegiale di Ursula von der Leyden al presidente Donald Trump sarebbe il migliore degli esordi possibili.