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 2019  maggio 02 Giovedì calendario

VOGLIO ESSERE UNA "SLUT" – CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE KARLY SCIORTINO, BLOGGER 34ENNE CHE DISCETTA DI SESSO, RACCONTA LE SUE ESPERIENZE SESSUALI SPINTE E DISPENSA CONSIGLI – IL SUO MOTTO È: GODITELA SENZA FARE LA VITTIMA O PREOCCUPARTI DI ESSERE BOLLATA COME SPORCACCIONA – E GRAZIE ALLA SUA VERSIONE HOT DEL CARPE DIEM HA COSTRUITO LA SUA CARRIERA E LA SUA IMMAGINE DA "BAD GIRL"… -

Disinibita, diretta o, come preferisce definirsi lei, slut: sgualdrina. Comunque la si pensi sul sesso, Karley Sciortino non può lasciare indifferenti: celebre blogger, nonché firma di Vogue.com, questa giovane 34enne americana ha costruito la sua carriera discettando di sesso. O meglio, discettando di sesso a ragione veduta.

Tutto infatti è nato da un blog, dall'eloquente titolo Slutever, dove raccontava le sue esperienze sessuali, dispensando consigli e dritte. La nostra, diciamo così, non si è fatta mancare nulla e la sua massima è riassumibile in: goditela, senza fare la vittima o preoccuparti di essere bollata come sporcacciona. Praticamente la versione hot del carpe diem di latina memoria.

Eccessivo? Forse, ma sta di fatto che il suo diario virtuale le ha portato fiumi di collaborazioni, tra cui una rubrica fissa su Vogue Usa, un libro dall'omonimo titolo Slutever, un canale tutto suo (Viceland) e, da pochi mesi, l'ingaggio come sceneggiatrice della spudorata Now apocalypse.

Presentata in anteprima al festival francese Canneseries, questa serie racconta le avventure sessuali di un gruppo di ventenni, tra cui figurano una cam girl, un ragazzo gay, un bellone alle prese con un'audace fidanzata. Il tutto condito da una trama a base di alieni, anche loro discretamente arrapati. Il risultato è uno strano mix che unisce, a detta di Sciortino e del co - sceneggiatore Greg Araki, il mondo di Sex and the city con i misteri di Twin Peaks.

"Quando bisogna fare una serie tv sexy, spesso si finisce per dire: ok, ragazzi, adesso scopate", riflette Sciortino, "qui invece il sesso è qualcosa di più: è un argomento di dialogo e di confronto, ma soprattutto lo strumento con il quale i personaggi evolvono, comprendono chi sono e cosa vogliono". Che poi è sempre stato uno dei mantra di Sciortino: per la giovane blogger, fare sesso non è sempre e solo fare l'amore.

"Non è qualcosa che si fa, a porte chiuse, con chi ami. Per me è stato un modo per conoscere me stessa, il mio corpo, per entrare in contatto con le persone e acquisire fiducia in me stessa. In definitiva, il sesso gioca un ruolo determinante per la costruzione della nostra identità e della nostra personalità".

Lei, diciamo così, è stata molto creativa nella costruzione della sua personalità: oltre a non temere di condividere online le sue performance intime con i vari fidanzati, e ad avere una passione per i rapporti a tre, è stata anche una dominatrice e poi una escort. Il che, obiettivamente, non è un iter formativo da consigliare all'adolescente medio.

Quello però che si può apprezzare è l'idea di battersi contro lo slut - shaming, ossia l'idea che una donna desiderosa di vivere la propria sessualità sia da considerarsi di facili costumi. "Essere una slut per me vuole dire essere sessualmente attiva, cercare esperienze viscerali attraverso il sesso", ha spiegato Karley nel suo libro, "detto questo non vorrei però ripulire del tutto il termine: non vorrei che si perdesse quella sfumatura un po' negativa, che rende il tutto trasgressivo e quindi... intrigante". Così, ha deciso di auto - definirsi una slut, con orgoglio e provocazione.

Nella serie Now apocalypse, prossimamente anche in Italia, ritroviamo tutte le idee di Sciortino: i personaggi sperimentano, osano, senza mai smettere di confrontarsi tra loro sulla propria intimità. "Credo che per quanto riguarda il sesso stiamo facendo molti passi avanti: finalmente, per esempio, si parla del piacere femminile e i desideri delle donne vengono accettati e accolti.

Per non parlare delle operazioni sessuali, dove l'America è molto aperta e progressista. Tuttavia per due passi avanti si continua a farne uno indietro", ha spiegato Sciortino a Canneseries, "bisogna ancora combattere un certo ideologismo che ci impedisce di essere diretti, di chiamare le cose con il proprio nome. Non siamo ancora completamente liberi di vivere la nostra vita sessuale".