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 2019  marzo 20 Mercoledì calendario

La tecnica dietro la poesia

Se qualcuno volesse celebrare la Giornata mondiale della Poesia (21 marzo) in modo non ordinario, potrebbe procurarsi il recente libretto di uno dei grandi critici del nostro tempo, Pier Vincenzo Mengaldo. Interessante sin dal titolo, Com’è la poesia (Carocci editore), meno prevedibile del solito Cos’è la poesia. In effetti, cercando di capire come funziona la poesia, è forse più facile coglierne la natura. Del resto, non a caso Mengaldo conclude il suo saggio citando Immanuel Kant: «La poesia è l’arte di dare ad un libero gioco dell’immaginazione il carattere di un compito dell’intelletto». Il che comprende sia l’impulso dell’ispirazione sia la costanza della fatica razionale. Una delle definizioni migliori la diede Andrea Zanzotto quando disse che la poesia «è il rigore di un sentimento che tende a farsi forma, espressione». Anche questo è un modo per dire l’importanza del come: in particolare del «come» nasce la poesia. Un altro modo non ordinario di festeggiare la Giornata – magari a scuola – sarebbe imparare a memoria i 15 versi de L’infinito, l’idillio scritto da Leopardi esattamente duecento anni fa, orgoglio del made in Italy almeno quanto la moda e la cucina. A proposito del «come» nasce è molto significativo il capitolo 4, in cui Mengaldo approfondisce i processi di elaborazione e dunque di varianti, argomento indispensabile per cogliere il farsi di un testo. Per esempio laddove, a proposito di Leopardi, segnala la tendenza a passare da parole letterarie a parole più familiari (per esempio da ergano a alzino o da trepide a inquiete). Ed è sorprendente scoprire che ha ragione un maestro come Northrop Frye quando afferma che dalle correzioni dei poeti si capisce come «il ritmo sia di solito anteriore, come ispirazione e importanza, alla scelta delle parole che lo riempiono». Il che insegna quanto valga (udite udite!) la competenza tecnica anche nel dedicarsi a quella che agli ingenui appare come la più romantica, istintiva e ingenua delle arti.