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 2019  marzo 20 Mercoledì calendario

In Groenlandia piove: calotta a rischio


Pensare alla pioggia in Groenlandia è un po’ come pensare al diavolo e all’acqua santa. La Groenlandia viene immaginata come una distesa di ghiaccio dove le temperature sono al di sotto dello zero e la maggior parte delle precipitazioni avviene sotto forma di neve. Eppure non è così. I risultati del nostro articolo di recente pubblicato sul giornale scientifico” The Cryosphere” hanno, infatti, mostrato che la pioggia sull’isola non solo è aumentata in generale ma che un forte aumento è avvenuto soprattutto in inverno. A causa del progressivo riscaldamento, la Groenlandia sta perdendo massa ad un passo pari a circa 270 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno. Solo per dare un’idea, le temperature medie sulla calotta glaciale sono aumentate dal 1990 di circa 1.8 gradi in estate e fino a 3 gradi in inverno. Per il nostro studio abbiamo combinato immagini satellitari con osservazioni meteorologiche per esaminare ciò che sta provocando la fusione in luoghi specifici. I satelliti usano le microonde ( le stesse che usiamo nei nostri fornetti) per stimare dove e per quanto tempo lo scioglimento avviene, fornendo mappe giornaliere sull’intero territorio della Groenlandia. I satelliti, tuttavia, non possono rivelarci tutto ciò di cui abbiamo bisogno e i dati raccolti dalle stazioni meteorologiche (che offrono dati solo su punti specifici a differenza dei satelliti) ci permettono di studiare e capire quali sono i processi responsabili degli eventi che i satelliti stanno osservando.Con i colleghi Marilena Oltmanns del Centro Geomar per la ricerca oceanica in Germania e Fiamma Straneo del Scripps Institution of Oceanography di San Diego in California, abbiamo identificato più di 300 eventi ( nell’arco dei trent’anni di osservazioni) in cui lo scioglimento è dovuto alla pioggia. Con sorpresa, abbiamo constatato che molti di questi eventi sono accaduti in inverno, quando dovrebbe essere la neve e non la pioggia a cadere e che il numero di tali eventi è raddoppiato durante l’estate e triplicato in inverno. Lo scioglimento di neve e ghiaccio in estate è fortemente legato alla temperatura in superficie e all’assorbimento della radiazione solare. Questo non è vero d’inverno, quando le temperature sono molto basse e il sole non sorge per mesi. La pioggia, tuttavia, ha il potere di sciogliere la neve anche in inverno, ed è per questo che ci siamo concentrati su questo aspetto. A tale proposito, la pioggia invernale può avere perlomeno due effetti a lungo termine. La presenza di pioggia invece che di neve rende la superficie del ghiaccio meno” riflettente”, poiché’ sostituisce la bianca e accecante neve fresca con l’acqua più scura (che perciò favorisce un maggiore assorbimento della radiazione solare). L’altro effetto è legato ai cicli di fusione e rigelo del manto nevoso. Quando la neve si ricongela, infatti, i suoi fiocchi si fondono insieme, con conseguente aumento delle loro dimensioni. Nonostante questo effetto sia invisibile ai nostri occhi, ha conseguenze enormi sulla capacità della neve di assorbire l’energia del sole. Così, la neve sulla quale cade la pioggia potrà sciogliersi in estate più velocemente e prematuramente, poiché più “pronta” ad assorbire l’energia del sole. Ciò, a sua volta, farà entrare la superficie ghiacciata in un circolo vizioso il cui risultato finale è un’accelerazione dello scioglimento in primavera ed estate. Se a questo, poi, aggiungiamo il fatto che le temperature in Groenlandia stanno aumentando e stanno superando le soglie di scioglimento sempre prima, è facile prevedere che lo scioglimento in Groenlandia non solo continuerà ma aumentare in maniera esponenziale.