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 2019  marzo 19 Martedì calendario

L’invasione delle farfalle dalla California

Milioni di farfalle stanno risalendo a sorpresa la California. Riempiono i cieli e i sogni di Instagram: la gente dimentica per un attimo i patemi dell’emergenza ambientale, si guarda intorno e scatta foto mentre loro sbattono le ali arancioni (sei centimetri di apertura massima) superando talvolta le auto sulle strade di Los Angeles (possono raggiungere i 40 chilometri orari!). Migrano come fanno ogni anno, ma così tante non si erano mai viste dal 2005, quando un censimento fissò il loro numero a un miliardo di esemplari.
Le signore dipinteLe chiamano Painted Lady, «le signore dipinte». In italiano: Vanesse del Cardo. Diffuse in tutto il mondo, sono tra le farfalle più resistenti. Ma anche loro sono in ritirata, come le loro sorelle e gli insetti in generale. Art Shapiro, docente di ecologia alla University of California, ha detto al Los Angeles Times che nel 2018 ne aveva contate soltanto 25.200, contro le 315.997 dell’anno precedente. Questa primavera il trend si è capovolto. Il professor Shapiro le studia da quarant’anni, le Signore in Arancione: «La cosa sorprendente è che si muovono veloci e in linea retta. Se ci sei in mezzo, è come essere immerso in una raffica di proiettili».
Ora, a parte la metafora poco felice (ma siamo pur sempre in America, dove un’arma non si nega quasi a nessuno), la passione di Shapiro per queste migranti a due ali contagia migliaia di persone. Le Vanesse generalmente volano basse sul terreno – raccontano i butterfly watcher —, ma quando incontrano un edificio di notevoli dimensioni lo superano in altezza, creando un effetto a onda molto affascinante.
Le Vanesse del Cardo dalle nostre parti sono capaci di volare per migliaia di chilometri dal Nord Africa all’Europa centrale, passando per l’Italia.
L’inverno umidoA cosa si deve il loro ritorno (il loro passaggio) in massa? A un inverno eccezionalmente umido (dopo spaventose stagioni di siccità) che ha fatto fiorire le zone desertiche al confine con il Messico dove crescono i bruchi. Tanti fiori, tanto polline, tanto nutrimento per gli insetti.
È possibile, secondo gli studiosi, che l’abbondanza di cibo nel Sud dello Stato abbia provocato questa presenza eccezionale. L’anno prossimo non si sa come sarà, perciò meglio fare il pieno di immagini adesso. Anche perché l’aspettativa di vita di una «signora dipinta» non supera i dodici mesi.