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 2019  marzo 19 Martedì calendario

Giovanni Favia parla dell’ex fidanzata Giulia Sarti

Passato alla storia del M5S come uno dei primi espulsi (via blog) da Grillo, l’ex consigliere regionale emiliano Giovanni Favia ha aperto quattro ristoranti a Bologna e si tiene alla larga dagli amici di un tempo. Lui e Giulia Sarti erano inseparabili.
Siete stati fidanzati?
«Tecnicamente non eravamo fidanzati, ma le ho voluto moltissimo bene. La nostra amicizia è iniziata nel 2007, era sempre al mio fianco. Poi io ho rotto con i vertici, mentre altri sono rimasti dentro, spinti dalla voglia di arrivare. Raccontavano la favoletta di voler cambiare il Movimento dall’interno».
Mentivano?
«Gente senza arte né parte si è ritrovata in Parlamento. Incontri persone famose, hai migliaia di euro in tasca... All’inizio volevano fare un po’ i dissidenti come Pizzarotti. Ma poi quel reality diede loro un senso di esaltazione. Giulia ha tradito i suoi principi, si è messa a frequentare lo star system de’ noantri. È diventata una talebana e le ho tolto il saluto».
Per i rimborsi?
«No, perché non era più la stessa. Delle disavventure di Giulia non mi va di parlare, ma mi dispiace che sia finita alla gogna e voglio dire quello che so per certo. Il caso delle foto rubate non c’entra nulla con il revenge porn».
Quegli scatti non sono una vendetta personale?
«No, credo siano una vendetta politica interna al M5S. Lì dentro c’è una cyberguerra. Alla Casaleggio avevano una fobia nei miei confronti e tutti quelli che erano stati vicini a me erano visti con sospetto e subivano uno spionaggio stile Stasi. Non si fidavano di lei, pensavano che avesse dentro il germe della dissidenza. Il suo nemico era Max Bugani, l’unico in Emilia che ha tradito me e Pizzarotti».
Sospetta di Bugani? Vuole prendersi un’altra querela?
«Non dico che fu lui ad hackerare mail e foto. Non so chi sia stato, se attivisti o eletti, ma certo la corrente era quella. Il solo fatto che Giulia non mi avesse rinnegato era un problema, perché io ebbi uno scontro fortissimo con Bugani. Questa storia è un inside job, inutile prendersela con i media. Gli autori sono persone legate all’ala fideistica e hanno colpito lei perché era sopravvissuta alle epurazioni e se la sapeva cavare in tv».
A Giulia ho voluto molto bene Le telecamere a casa? Se le ha messe per tutelarsi ha fatto bene. All’interno tutto è sotto controllo
Dopo cosa è successo?
«L’hackeraggio è stata una ritorsione. Per allontanarla dal cerchio magico di Di Maio cercavano la prova che nascondesse qualcosa. La storia del porno è una casualità che gli cade dal cielo. Ma Giulia prese una tale batosta che non osò più alzare le penne».
L’ex fidanzato Andrea Bogdan Tibusche che ruolo ha?
«Non c’entra niente».
Come fa a esserne così certo?
«Anche Giulia si è messa in un casino più grande di lei e non sa come uscirne. Magari ha esagerato in ambizione, ma non merita il momento terribile che sta vivendo».
Perché Sarti si fece installare le telecamere in casa?
«Se le ha messe per tutelarsi da quel covo di serpi che è il M5S ha fatto più che bene. Tutto è ipercontrollato, c’è una psicosi che porta a fotografarsi i messaggi telegram, quelli che poi spariscono. È una macchina di potere».
Rocco Casalino?
«È un professionista, la persona che ha più forza nel M5S. Ma la comunicazione è organizzata in modo militare. Non era così nemmeno con Berlusconi».