Il Messaggero, 3 marzo 2019
L’invasione delle zanzare
Giornate di sole e temperature piacevoli. Non sembra esserci nulla di brutto nell’arrivo anticipato di questa primavera. Ma quando la colonnina di mercurio inizia a salire, ritornano all’assalto anche alcune nostre vecchie conoscenze. Fastidiosi ospiti che ci «torturano» la pelle e che ci assillano di notte: le zanzare. «Se le temperature rimarranno così insolitamente alte è possibile che già fra 3-4 settimane inizieremo a raggiungere elevate densità di zanzare», conferma Alessandra della Torre, docente di parassitologia dell’Università La Sapienza di Roma. In sostanza, è molto probabile che già ad inizio aprile cominceremo a soffrire la presenza di questi fastidiosissimi insetti. Che potrebbero essere anche più resistenti rispetto al solito. Non solo: la loro presenza anticipata potrebbe mandare in tilt i programmi di disinfestazione dei Comuni.
L’ALLERTA
«Stiamo parlando della comune zanzara, la Culex pipiens, che riesce a sopravvivere anche nei mesi invernali ed a moltiplicarsi efficientemente non appena le temperature salgono», spiega della Torre. «In genere, raggiungono la massima densità tra maggio e luglio, ma come è già successo in passato, è possibile che le temperature insolitamente alte di queste settimane consentano di raggiungere densità elevate con ampio anticipo», aggiunge. Ma il prurito è il male minore. Queste zanzare, infatti, possono trasmettere il virus del Nilo Occidentale che nella maggior parte delle persone non causa alcun sintomo o sintomi leggeri quali febbre, mal di testa, nausea, ma può avere conseguenze più gravi in persone anziane o debilitate. «Questo virus è più diffuso nelle aree rurali del Nord Italia», spiega della Torre. «L’anno scorso, in cui la primavera è stata molto precoce, ci sono stati centinaia di casi e 42 decessi. Qualche caso è stato registrato anche nel Lazio, ma per fortuna solo nei cavalli, considerati però casi sentinella di possibili contagi anche negli esseri umani», aggiunge. Anche la temuta zanzara tigre, l’«Aedes albopictus», potrebbe fare capolino prima di quanto faccia solitamente. «Con queste temperature anomale le larve che schiudono in aprile potrebbero maturare e riprodursi più velocemente e raggiungere densità elevate già a giugno», conferma della Torre. Questo significa più zanzare tigre per 5-6 mesi. Che si traduce in più ponfi, prurito e arrossamenti persistenti, e in qualche caso anche dolorosi.
IL VIRUS
Ma non è tutto qui. «La zanzara tigre – spiega della Torre – è un insetto esotico che può trasmettere virus come il Chikungunya che arrivano nel nostro paese da aree tropicali». È il virus che provoca, febbre, mal di testa, stanchezza e dolori articolari, che nei soggetti deboli può portare a gravi complicazioni. «Nel 2017 si è verificata un’epidemia nel Lazio con oltre 400 casi», ricorda della Torre. «Si è trattata della seconda epidemia mai verificata in Europa», aggiunge. Se dovessero crearsi condizioni favorevoli all’«esplosione» della zanzara tigre non è escluso che l’emergenza Chikungunya ritorni. La buona notizia è che possiamo fare qualcosa per prevenire eventuali invasioni di zanzare, sia quella comune che quella tigre. «Bisogna però iniziare adesso – precisa della Torre – e non quando ormai le densità di zanzare sono già aumentate. Si possono infatti prendere delle misure sia a livello pubblico che privato».
LE AMMINISTRAZIONI
A livello pubblico è importante il trattamento degli spazi dove si accumula l’acqua, come i tombini stradali. «Per questi esistono insetticidi biologici efficaci, e a bassissimo impatto ambientale, che andrebbero utilizzati ogni 2-3 settimane», riferisce l’esperta. Prima si inizia, più efficaci saranno i risultati. In fondo i presupposti di un’invasione anticipata di zanzare ci sono. Siamo ai principi di marzo è fa caldo quasi come ad aprile. È così per buona parte d’Europa e lo è anche per l’Italia. A Roma, ad esempio, a febbraio non ha mai fatto così caldo dal 1862. L’ultimo giorno del mese appena passato la temperatura massima registrata dall’Antico Osservatorio del Collegio Romano è stata di 21,6 gradi Centigradi. Neanche le prossime perturbazioni, previste su alcune aree del nostro paese, sembrerebbero significative da riuscire a invertire questo inizio imprevisto di primavera. Non rimane altro che prepararsi in tempo, impegnandoci fin da ora a prevenire la riproduzione delle zanzare, per evitare di dover fare incetta nei prossimi mesi di lozioni e repellenti anti-zanzare.