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 2019  febbraio 27 Mercoledì calendario

Creato negli Usa un Dna artificiale

Una équipe americana è riuscita a creare un Dna artificiale aggiungendo quattro nuove lettere al codice genetico. Il Dna artificiale completamente nuovo ha le stesse proprietà del Dna presente in tutti gli esseri viventi sulla Terra. E questo potrebbe aprire nuove strade: ad esempio potrebbe avere applicazioni nei test diagnostici, nella marcatura del Dna e nell’immagazzinare le informazioni. La prima vocazione del Dna è quella di conservare le informazioni necessarie per la costruzione della vita. Il genoma, vale a dire l’insieme dei geni, circa 25 mila nell’uomo, è il grande libro della vita scritto con 4 lettere. Queste lettere, A, T, C, G sono molecole fatte di carbonio, azoto, idrogeno e ossigeno. Si chiamano basi e sono abbinate: A si lega a T e C a G. Queste sono le barre che collegano i due montanti della doppia elica. Ogni gene contiene una particolare sequenza di lettere. La sua lunghezza media è di 30 mila lettere. In sostanza il Dna classico è costituito da una doppia elica e due coppie di basi (4 lettere). Il Dna artificiale ha comunque una doppia elica ma le coppie di basi sono quattro (8 lettere). La squadra di ricercatori di Steven Benner, della Fondazione che si occupa di evoluzione molecolare applicata, con sede a Alachua, in Florida, ha realizzato il Dna a otto lettere, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Gli scienziati hanno sintetizzato quattro basi artificiali che non esistevano allo stato naturale, chamate S,P,Z,B,S, che si legano a B, e Z, a P. Il Dna artificiale è stato battezzato Adn «hachimoji» (dal giapponese «hachi», otto, e «moji» lettere. Ha la stessa conformazione del Dna a quattro lettere e le stesse proprietà: può replicarsi, mutare, e essere tradotto in Rna, l’acido ribonucleico, molecola implicata in vari ruoli biologici di codifica, decodifica, regolazione e l’espressione dei geni. Il Dna artificiale può prendere parte ad un fenomeno evolutivo. Proprio la prospettiva aperta sull’origine della vita è la parte più interessante di questo lavoro.