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 2018  novembre 12 Lunedì calendario

Laura Pausini, l’unica italiana ai Grammy latini

«So già che non vincerò. Parto così, almeno non ho delusioni. Se vinco faccio festa, altrimenti vado a mangiare un hamburger». Laura Pausini si prepara al verdetto per i Latin Grammy, i premi più importanti per la musica latina (ne ha già vinti 3 in carriera), che saranno assegnati domani a Las Vegas: è in gara come miglior album pop tradizionale con «Hazta sentir» (la versione spagnola di «Fatti sentire») e una nomination è per Julio Reyes Copello, produttore di «El valor de seguir adelante». «Sento molto il fatto di essere l’unica non spagnola: rappresento l’Italia, mi sembra di essere un’atleta in gara».
C’è stata una volta in cui però voleva assolutamente vincere. «Per “Resta in ascolto” ho fatto le preghiere. Era un disco che avevo fatto da sola e volevo dimostrare quanto valessi. Qualcuno non ci credeva». Lo stesso atteggiamento che sente attorno a molte colleghe. «Leggo interviste di cantanti più giovani e il comun denominatore è la paura che le donne restino in secondo piano. Al mio esordio mi dicevano “sei femmina, vendi meno”. Negli anni 90 abbiamo superato gli uomini e credevo fosse stata raggiunta l’uguaglianza, almeno nella musica. Ora siamo tornati a voler indebolire e spaventare le donne. In Italia non è accaduto, ma ti spingono ad ammiccare e a fare la sexy. Va bene se sei così, ma il rischio è che funzioni solo quello e si perda il lato più profondo, quello che all’epoca avevano Alanis Morissette o Lauryn Hill». Secondo le previsioni di Laura vincerà Pablo Alborán nella sua categoria e Rosalia sarà la trionfatrice assoluta: «Il tipo di donna che amo vedere. Ha unito la cultura del flamenco ai suoni nuovi».
La musica latina si è destagionalizzata. Non è più solo legata all’estate. «È il genere che, assieme alla trap, si è avvicinato di più alle nuove generazioni. Vivo a Miami e ovunque vada sento reggaeton. Per la versione spagnola di questo album ho fatto due versioni di “Non è detto”: una ballad e una più urbana con i Gente de zona. La prima ha 9 milioni di visualizzazioni su YouTube, la seconda 38».
La prima volta latin non si scorda mai. Anche perché ha rischiato di non esserci. «Era un volo con scalo ad Amsterdam, ma si ruppe un flap e tornammo a Milano. Immaginatevi la paura. Non volevo più volare. E per qualche tempo fu così: andavo in macchina in tutta Europa. Un giorno babbo mi ha dato una scossa, qualche goccia di Lexotan e mi ha messo su un aereo per Miami». La lingua, negli ultimi anni ha fatto anche alcuni show tv in spagnolo, l’ha imparata da autodidatta: «Ho la “z” spagnola e l’accento messicano... Dicono che parli il Pausiñol. L’ho imparato leggendo García Márquez, il mio preferito, e guardando i film in lingua originale». Inevitabili le gaffe... «Durante un programma tv in Colombia notai che il presentatore mi guardava il seno. Avevo 19 anni... Dissi qualcosa del tipo “estoy embarazada”. E lui: “che notizia!”. In spagnolo vuol dire incinta...».
Il 7 dicembre uscirà l’edizione speciale di «Fatti sentire»: cd con dvd live dal Circo Massimo, inedito duetto con Biagio Antonacci su «Il coraggio di andare» e un magazine: «Sono 100 pagine di racconti scritti da me sulla nascita del disco e su alcuni momenti privati: un anno di vita».