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 2018  ottobre 19 Venerdì calendario

L’eredità di Murdoch

Due miliardi di dollari a testa. È quanto si prepara a incassare ciascuno dei sei figli di Rupert Murdoch, dopo la divisione dell’impero mediatico e la vendita delle attività dell’entertainment alla Walt Disney. Parti uguali per la primogenita Prudence; per Lachlan, James e Elizabeth, i tre figli avuti dalla seconda moglie Anna; e infine per Grace e Chloe, le due figlie, ancora adolescenti, avute dalla terza moglie, Wendi Deng.
A fare i conti è il «Financial Times», che parte dal 17% nel capitale di 21st Century Fox in mano a Murdoch, controllato attraverso il trust di famiglia. Quella partecipazione vale circa 12 miliardi di dollari alla luce dell’offerta da 71,5 miliardi che Disney si prepara a pagare per le attività di 21st Century Fox, compresi i film, i canali via cavo e il network televisivo asiatico Star. Ma non include la quota della famiglia Murdoch in News Corp, il gruppo editoriale che controlla, tra l’altro, il «Wall Street Journal» e i due quotidiani londinesi «The Times» e «The Sun»; né la New Fox, la società nata dalla separazione da 21st Century Fox che custodisce il canale americano di notizie Fox News. Dentro c’è invece il 39% di Sky che Murdoch, insieme a Disney, ha accettato di vendere a Comcast, dopo aver perso l’asta per il restante 61% della tv via cavo.
Se sono sempre di più i ricchi convinti che la ricchezza non debba essere tramandata ma guadagnata, da Bill Gates a Warren Buffet, da Mark Zuckerberg fino a Sting, a questa categoria di certo non appartiene Rupert Murdoch, 87 anni e al quarto matrimonio, l’ultimo nel 2016 con Jerry Hall, 62 anni, ex modella ed ex moglie della rockstar Mick Jagger (con cui ha 4 figli). Ai suoi figli, il magnate australiano con passaporto americano, non solo ha scelto di lasciare una fortuna immensa, ma li ha anche voluti al suo fianco, offrendo loro ruoli manageriali di primissimo piano nella gestione dell’impero di famiglia. È successo in passato, e accade anche oggi.
Dopo il riassetto, Murdoch e il figlio maggiore Lachlan, 46 anni, continueranno a lavorare insieme: il figliol prodigo (nel 2005 Lachlan aveva lasciato ogni incarico nel gruppo di famiglia ed era tornato in Australia, facendo spazio al secondogenito James) è stato nominato presidente e Ceo della New Fox, di cui Rupert è copresidente.
James, 45 anni, attuale Ceo di 21st Century Fox ed ex numero uno di News Corp e Sky in Europa (Italia compresa) e Asia, sembra invece proiettato verso un futuro diverso, visto che è stato indicato come il candidato favorito a sostituire Elon Musk alla presidenza di Tesla (fa già parte del board).
La figlia primogenita Prudence, classe 1958, è l’eccezione: vive in Australia e non ha mai avuto nessun ruolo operativo nel gruppo di famiglia. Elizabeth, 50 anni, invece è entrata e uscita dall’azienda di famiglia a suo piacimento, ma si è guadagnata i galloni nel mondo dei media fondando, nel 2001, Shine, la società di produzione tv britannica poi venduta a caro prezzo alla News Corp di papà nel 2011, cessione che ha sollevato molte polemiche e accuse di nepotismo. Grace e Chloe sono troppo giovani, né hanno diritto di voto sulle decisioni: sui loro interessi economici vigilano persone scelte dal padre Rupert e dalla madre Wendi (una era Ivanka Trump, prima di lasciare per evitare conflitti di interesse dopo l’elezione del padre Donald alla presidenza Usa).
L’alternativa? Fare come Bill Gates, che pensa sia sufficiente dare ai figli «un’ottima istruzione e abbastanza soldi» da non avere difficoltà economiche. «Dare ai ragazzi un’enorme somma di denaro non è fargli un favore. Distorcerebbe tutto quello che potrebbero fare, mentre stanno costruendo il loro percorso»», sostiene il fondatore di Microsoft. Rupert Murdoch evidentemente dissente.