Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  ottobre 11 Giovedì calendario

Aumentano i consumi di carne in Italia

È la grande vendetta del popolo dei carnivori. Dopo mesi di panico generalizzato (al grido di «la carne fa male, la bistecca peggio e pure il pollo non scherza»), tornano a crescere del 5% in media i consumi nel nostro Paese (dati Ismea). Archiviata la stagione degli allarmi sanitari (come quello dall’Organizzazione mondiale della Sanità e poi rimodulato), si scopre che è tornata a crescere la propensione all’acquisto per pollo, maiale e carne bovina. Un allarme che in Italia – in virtù della famosa dieta Mediterranea tanto variegata – non avrebbe dovuto avere alcuna presa. In Europa siamo quelli che ne consumiamo meno (79 chili procapite, rispetto ad una media Ue di 100 chili), e soprattutto quando ci mettiamo a tavola privilegiamo tagli di razze pregiate (Dop, Igp e altre certificazioni d’origine). Insomma, altro che vegani, fruttariani, vegetariani e compagnia cantante.

VENDETTA ARDENTE Gli italiani sono e restano un popolo di carnivori. E con una notevole riscoperta delle cotture su fiamma viva. «Il barbecue sta vivendo una nuova giovinezza», spiega Michele Ruschioni, che ha trasformato la sua passione per le cotture sui carboni ardenti prima in una pagina Facebook (‘Braciamiancora’), che ha intercettato i gusti e l’attenzione di oltre 700mila fan. E poi ha dato vita ad un giornale online, un canale Youtube e un profilo Instagram. Ora approda nelle librerie (anche virtuali come quella di Amazon, Ibis, Feltrinelli, ecc), pure un libro, dal titolo che è già tutto un programma: Braciamiancora, La tribù del barbecue (ed. Ultra Edizioni). «Questa è la rivincita dei grigliatori, dei divora hamburger e degli amanti della bistecca cotta su griglie infuocate, che mandano in soffitta le mode vegane», sintetizza con orgoglio Ruschioni – ideatore, editore e motore di un ‘movimento’ di amanti della carne alla brace. Lui di una passione ha fatto un mestiere e oggi gongola felice quando nelle recensioni viene paragonato a una sorta di Anthony Bourdain tricolore.

IN SPIAGGIA O AL LAGO Nel libro sono state raccolte esperienze e racconti. C’è chi si diletta in spiaggia, chi sui laghi ghiacciati del profondo Nord America. Non sarà uno sport olimpico ma abbrustolire carne e altre cibarie (va fortissimo il cacio impiccato, ultimamente), coinvolge un mondo vasto e insospettabile, trasversale e multigenerazionale. Tanto è vero che le pagine Facebook di Ruschioni hanno intercettato un esercito di appassionati. C’è chi si diletta, chi chiede ricette, o consigli, e magari posta foto di pasti pantagruelici o marinature azzardate. Se le ultime trovate in materia di alimentazione intrigano, attirano ma poi passano e tramontano, le tradizioni ancestrali restano. Magari si aggiornano. «Ci sono i fanatici della cottura a legna, preferendo alcune essenze ad altre», spiega divertito Ruschioni, «c’è chi non abbandona la tradizionale carbonella, chi si avventura nei blocchetti di trucioli pressati. O chi sperimenta il tutolo (la parte centrale delle pannocchie di mais, ovviamente privata dei semi)».

BUSINESS IN CRESCITA Un settore in piena espansione che muove, in Italia, oltre 50 milioni di fatturato (nel 2016 sono stati venduti 350mila barbecue). Ce ne sono in commercio per tutti i gusti e tutte le tasche. E anche con pochi euro si possono trovare griglie adatte per una scampagnata o una festicciola. La psicologia della grigliata in compagnia è un trattato di sociologia: «Solitamente gli uomini», sintetizza l’autore, «si mettono in circolo ipnotizzati dal rossore delle braci, catturati dallo sfrigolio delle carni, immersi in calici di vino (preferibilmente rosso) o attaccati ad una birra ghiacciata». E le donne’ «Chiacchierano a distanza dai fumi, preoccupate di tenere gli eventuali pargoli lontani dai bracieri. E si godono l’impagabile occasione di non dover provvedere al pasto».