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 2018  ottobre 10 Mercoledì calendario

Il Def elogia la Fornero

Lo spread schizza, poi ripiega sotto i 300. La Borsa prima in rosso, alla fine chiude come migliore d’Europa. Chissà se dietro l’umore cangiante dei mercati c’è qualche lettore attento della nota al Def, il documento di economia e finanza appena approvata dal governo. Già perché lì, neanche troppo nascosto a pagina 61, c’è un giudizio sulla legge Fornero che potrebbe rincuorarlo. La riforma delle pensioni – legge 214 del 2011 – che i vicepremier Salvini e Di Maio hanno giurato di voler abolire – poi smontare con “quota 100” e “quota 41” – in realtà non è poi così male. Perché, si legge, «ha migliorato in modo significativo la sostenibilità del sistema pensionistico nel medio-lungo periodo, garantendo una maggiore equità tra le generazioni». Come? «Elevando i requisiti di accesso per il pensionamento di vecchiaia e anticipato». E indicizzandoli «alle variazioni della speranza di vita». Di fatto, allungandoli ogni due anni di un pezzetto. Il primo Def del governo Lega-Cinque Stelle, spedito qualche giorno fa a Bruxelles, ritiene dunque che il passaggio per tutti al sistema contributivo sia stato una benedizione per il Paese. Così l’età di uscita portata a 67 anni o i contributi a 43 anni e 3 mesi. Il motivo è presto detto. Grazie alla Fornero, si legge a pagina 64, risparmieremo un sacco di soldi: un terzo della minore spesa pensionistica sul Pil fino al 2060 (il resto grazie alle altre riforme messe in campo dal 2004 in poi). Nel decennio ‘60-‘70, potremo insomma rifiatare anche grazie alla Fornero. Avremo superato la terribile “gobba”, il picco della spesa (18,4% del Pil nel 2042) causata dall’uscita dei baby boomers. La transizione al contributivo sarà compiuta. E, sorpresa, ci sarà qualche bambino in più, visto che il tasso di fecondità passerà all’1,59% nel 2065 dall’1,34% del 2017. Anche grazie al contributo degli immigrati, il cui flusso netto – tra arrivi e partenze – si attesterà su un livello medio di 165 mila unità all’anno. Per riassumere: viva la Fornero! Possibile che i leader gialloverdi abbiano cambiato idea, affidando la svolta a quattro paginette in mezzo al Def, sotto le mentite spoglie di un “Focus sul sistema pensionistico”? Non si direbbe dalle reazioni di ieri alle preoccupazioni sulla manovra. «Se Bankitalia vuole la Fornero, si candidi», tuona Di Maio. «Sulla Fornero nessuno ci fermerà», aggiunge Salvini. «Rivedere la Fornero è riparare a un’ingiustizia», suggella il premier Conte. Non si direbbe, a leggere il Def.