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 2018  settembre 18 Martedì calendario

Una rockstar alla conquista dell’Ucraina

Gli allibratori accettano già scommesse sulla sua vittoria alle prossime presidenziali ucraine e gli istituti di ricerca lo danno da settimane in testa ai sondaggi, ma per ora il cantore delle due Rivolte di Kiev, Svjatoslav Vakarchuk, pensa solo a cantare. Almeno così dice. Anche se le sue smentite non fanno che aumentare la suspence. Come l’ultima nel fine settimana: incalzato durante l’annuale conferenza Yalta European Strategy di Kiev sulla sua intenzione di candidarsi, “la più nota rockstar ucraina” ha evaso le domande invitando «ad aver pazienza». Del resto, a dispetto delle sue rettifiche, il cantante sembra far di tutto per alimentare le indiscrezioni. Ha tenuto lezioni agli studenti di Scienze Politiche, seguito corsi presso l’Università di Yale negli Stati Uniti e lanciato un’ultima hit piena di allusioni. A partire dal titolo “Quanti siamo”, quasi una chiamata a raccolta.
Per Vakarchuk non sarebbe la prima svolta in 43 anni di vita.Nato in una famiglia di scienziati, aveva seguito le orme dei genitori fino a conseguire un dottorato in Fisica a Leopoli con una tesi sulla “Supersimmetria”. Ma ha lasciato la scienza per la musica quando “Okean Elzy” (Oceano di Elza), la band che aveva fondato nel 1994 quand’era uno studente universitario, ha iniziato a scalare le classifiche. Con dieci album in 24 anni – più meno la stessa “età” dell’Ucraina indipendente – la voce di Svjatoslav è diventata la colonna sonora di una generazione e delle sue aspirazioni rivoluzionarie: la cosiddetta Rivolta arancione all’indomani dei brogli alle presidenziali nel 2004 e l’Euromajdan che destituì il presidente filorusso Viktor Janukovich dieci anni dopo.
Entrambe le volte i sogni del Paese sono stati traditi. E ora che l’Ucraina è chiamata a eleggere un nuovo presidente cresce la voglia di “volti nuovi”.Petro Poroshenko cerca la riconferma, ma non decolla nei sondaggi: ha deluso le richieste della piazza. La “pasionaria” Julija Tymoshenko – che tenta la corsa per la terza volta – ha sciolto l’iconica treccia bionda einforcato gli occhiali, ma non basta per andar oltre l’11 per cento dei consensi. Perciò c’è persino chi spera in una candidatura dell’attore e comico Volodymyr Zelenski che, nella popolarissima serie tv “Servitore del Popolo”, interpreta un insegnante catapultato alla presidenza dopo che il filmato di una sua invettiva contro la corruzione è diventato virale. Lo hanno già soprannominato “il Beppe Grillo ucraino”.
Vakarchuk ha il vantaggio di non essere un neofito assoluto dalla politica. La sua prima incursione risale al 2007 quando è stato eletto alla Rada, il Parlamento ucraino, per dimettersi però un anno dopo accusando l’allora presidente Viktor Jushchenko e premier Tymoshenko di perdere più tempo a farsi la guerra che a cambiare il Paese. Negli anni, oltre ad aver messo in rima le aspirazioni del Paese, ha denunciato la corruzione al potere, chiesto una maggiore integrazione con l’Unione europea e riforme più ambiziose diventando una vera e propria icona politica, oltre che musicale.
Molti osservatori avevano dato per scontato che avrebbe annunciato la sua candidatura all’ultimo concerto “sold out” della band nello Stadio Olimpijskij di Kiev. Non sembrava un caso che si tenesse il 24 agosto, Giornata dell’Indipendenza ucraina e d’inizio non ufficiale della campagna elettorale. Alla fine Svjatoslav ha lasciato gli 85mila spettatori nel dubbio. Per sciogliere le riserve ha tempo fino al 31 dicembre. I sostenitori ci sono, ma non è sicuro che Vakarchuk voglia diventarne il leader politico. Con la musica, disse una volta, posso fare di più.