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 2018  settembre 16 Domenica calendario

L’enfant prodige del cinema. “Disposto a tutto per Star Wars Ma alla scuola non rinuncio”

Un piccolo mostro di professionalità, che se non fosse per quel faccino, quei riccioli e quegli occhi grigioblu ti susciterebbe una vera inquietudine. Jacob Tremblay, 12 anni fra pochi giorni, il ragazzino di Vancouver che i direttori di casting si contendono, da Room a Wonder a Predator, è arrivato a Milano per la rassegna FuoriCinema a dimostrare come dopotutto l’industria hollywoodiana debba essere ben viva, visto che riesce ancora a produrre un enfant prodige di tale impeccabile perfezione. 
Maglietta bordeaux, pantaloni scuri e scarpe nere da uomo misura 33, il minuto Jacob è arrivato dritto dal Festival di Toronto, dove ha accompagnato l’ultimo film di Xavier Dolan, Morte e vita di John D. Donovan. Suoi compagni di set, tanto per dire, Natalie Portman, Susan Sarandon, Kathy Bates e il Kit Harington del Trono di spade. Il film è stato stroncato dalla critica come un esercizio narcisistico su temi delicati come le difficoltà per un gay di costruirsi una carriera artistica e il rapporto fra star del cinema e piccoli fans. Ma per Jacob è stata soprattutto l’occasione «per farmi delle chiacchierate con Xavier sui nostri film preferiti, anche se a me piace di più la saga di Star Wars e a lui Harry Potter. E poi a Toronto ho conosciuto Hugh Jackman, lo sai? Mi ha anche detto ciao».
A Leo DiCaprio è stato presentato «molto tempo fa», Julia Roberts, sua madre in Wonder, gli manda gli auguri per il compleanno, Brie Larson l’ha aiutato «in una scena difficile e molto drammatica di Room», Ellen Degeneres lo vuole in trasmissione perché il bambino è pure battutaro. Ha appena finito di girare una commedia, Good Boys, di cui sarà protagonista assoluto, e allora ti viene da chiedergli se a scuola ci vada o se venga educato privatamente (un’addetta stampa sovrintende cortese ma occhiuta alle interviste, a pochi metri siede su un divano la mamma di Jacob, bruna, carina, di professione casalinga, moglie di un poliziotto; la coppia ha altre due figlie attrici ).
Gli amichetti di sempre
Ti risponde con uno sguardo diretto e la sicurezza di Martin Scorsese o di Sharon Stone: «Ma certo che ci vado, lo so che è importante. Frequento una scuola pubblica». E qual è la materia che ti piace di più? «Diciamo che trovo molto rilassante l’attività fisica». Sport preferito? «L’hockey: faccio il tifo per i Vancouver Canucks». 
Ama i film degli Anni Ottanta e Novanta, «perché sono quelli che i miei continuavano a farmi vedere quando ero piccolo», soprattutto I Goonies. Il suo sogno sarebbe di «lavorare con Steven Spielberg», e in effetti non si riuscirebbe a immaginargli intorno un ambiente più adatto. Però pur di partecipare all’adorata saga di Star Wars ha detto a Ellen Degeneres che sarebbe disposto a recitare anche nel ruolo di Chewbacca, e infatti tutti i suoi fan sanno che tiene il premio come migliore promessa assegnatogli dai critici americani «vicino al modellino del Millennium Falcon». 
Jacob, riesci a tenerti gli amici? Non c’è il rischio che ti considerino un divo da evitare? «È vero che mi fanno tante domande su quello che succede sul set, ma i nostri rapporti sono normali, ci vogliamo bene e insieme ci divertiamo». Il film che ti è piaciuto di più girare? « È difficile da dire. Good Boys è stato bellissimo, Room pure. Ma con Wonder ho raccontato una storia che credo abbia potuto aiutare qualche ragazzo in difficoltà. È stato faticoso perché portavo un trucco pesantissimo, però ho incontrato a Toronto alcuni bambini con problemi simili a quelli del mio personaggio e sono stati davvero gentili con me». 
Caruccio, sapiente, politicamente corretto e pure attento alla dieta: lo lasciamo al buffet, dove evita la pizza e si serve un piatto di ananas e melone. Jacob Tremblay è destinato a durare.