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 2018  settembre 13 Giovedì calendario

Jamie Dimon (Jp Morgan) sfida Trump

Nel giorno in cui Jamie Dimon ha ceduto parte dei suoi poteri ai suoi vice Daniel Pinto e Gordon Smith, il manager americano da 13 anni alla guida di Jp Morgan, ha pensato di misurarsi con il presidente degli Stati Uniti d’America: «Penso che potrei battere Trump, perché sono tenace come lui ma sono più intelligente di lui», ha detto Dimon. Certo, anche per uno dei pochi grandi banchieri sopravvissuti al crack di Lehman Brothers, gli anni passano e oggi esclude di voler correre per la Casa Bianca nel 2020. Dimon resterà amministratore delegato di JP Morgan per altri cinque anni ma si prepara alla successione anche in banca e ieri ha annunciato che sta cedendo la gestione giornaliera del gruppo ai due co-presidenti, Daniel Pinto e Gordon Smith, rispettivamente 55 e 60 anni. Insomma, più che un candidato alla presidenza, oggi il banchiere si considera «un coach». Pinto si occupa delle attività legate alla corporate and investment bank; Smith gestisce il braccio della banca dedicato al consumer banking, lui resterà amministratore delegato e darà le linee alla squadra. Insomma, in futuro il potere sarà diviso in tre. Poi arriverà la successione.