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 2018  settembre 05 Mercoledì calendario

Biografia di Gary Barlow

Gary Barlow, nato a Frodsham, in Inghilterra, il 20 gennaio 1971. Cantante. Paroliere. Leader dei Take That. Oltre 50 milioni di dischi venduti Secondo figlio di un magazziniere e di un’assistente scolastica, prese a interessarsi alla musica all’età di dieci anni, dopo aver visto i Depeche Mode esibirsi in Just Can’t Get Enough nella trasmissione Top of the Pops, rimanendo ammaliato dal loro uso dei sintetizzatori. Cominciò quindi a esercitarsi su una tastiera Yamaha PS-2 ricevuta in dono dai genitori, per poi passare all’organo elettronico. A tredici anni iniziò a esibirsi in un locale per diciotto sterline alla settimana, e due anni dopo cantò per la prima volta in pubblico una delle sue canzoni, A Million Love Songs, tra gli applausi degli astanti. Di poco successivo il suo debutto televisivo, in un concorso della Bbc, che lo vide attestarsi secondo con la canzone Let’s Pray for Christmas. Dopo aver vinto altre competizioni, abbandonò la scuola a 18 anni, senza però riuscire a ottenere un contratto discografico. Contattò allora un agente, Nigel Martin Smith, per essere assunto come comparsa cinematografica, e al termine del colloquio gli lasciò una cassetta contenente alcuni dei suoi brani, tra cui A Million Love Songs. Dopo averla ascoltata, Smith lo ricontattò immediatamente, offrendogli un posto nella boy-band che stava assemblando: nacquero così, nel 1990, i Take That (Gary Barlow, Howard Donald, Robbie Williams, Mark Owen e Jason Orange), tra i quali Barlow si affermò rapidamente come il principale autore e cantante. Dopo tre album in studio e una quantità di successi, il gruppo cominciò a sgretolarsi, dapprima, nel luglio 1995, perdendo Robbie Williams, e poi, nel febbraio 1996, annunciando il proprio scioglimento, tra i reciproci insulti dei componenti e le lacrime delle adolescenti di mezzo mondo. A essere maggiormente accusato della crisi fu proprio Barlow, che da tempo desiderava intraprendere una carriera autonoma. Se, però, il primo album da solista, Open Road, rilasciato nel maggio 1997, riscosse discreta fortuna almeno in patria, il secondo, Twelve Months, Eleven Days, dell’ottobre 1999, fu ovunque un fiasco clamoroso, reso ancora più pesante dal successo che stava invece travolgendo lo storico rivale Robbie Williams. Barlow entrò quindi in un periodo di profonda depressione, aggravato dall’abuso di alcol e droghe. Ne uscì solo nel 2006, con la ricomposizione dei Take That in una nuova formazione a quattro (Barlow, Donald, Owen e Orange) e il lancio del loro nuovo album, Beautiful World. Fu la rinascita, costellata da una nuova serie di trionfi, sia con il gruppo (nonostante la partecipazione a intermittenza di Robbie Williams, e l’addio nel 2014 di Jason Orange) sia come solista, e persino in coppia con lo stesso Robbie Williams (Shame, del 2010). Negli ultimi anni è stato anche giudice di competizioni musicali televisive, quali The X Factor Uk (2011-2013) e Let It Shine (2017) • Il 7 luglio 2005, quando la metropolitana di Londra fu oggetto di un attentato terroristico (52 morti), Barlow si trovava sul treno immediatamente successivo a quello coinvolto nell’esplosione. Ne uscì pressoché illeso • Conservatore, nel 2010 supportò la campagna elettorale di David Cameron. Su incarico della regina Elisabetta II, organizzò il concerto celebrativo del Giubileo di diamante per i 60 anni del suo regno (4 giugno 2012), componendo per l’occasione insieme ad Andrew Lloyd Weber la canzone Sing. Pochi giorni dopo la regina lo nominò ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, anche per le sue numerose iniziative di beneficenza • Sposato, tre figli. Una quarta figlia, Poppy, nacque morta nel 2012 • «Mi piace abbastanza essere chi sono».