Corriere della Sera, 23 giugno 2018
Filippo Tortu ha corso i 100 metri in 9’’99 ed è entrato nella storia
Marco Bonarrigo per il Corriere della Sera
Al calar della sera, a telecamere spente, con appena un refolo di vento a favore: alle 21.21 di ieri, sul tartan del Centro Deportivo Moratalaz di Madrid, Filippo Tortu ha fatto fare un balzo in avanti di 40 anni a un’atletica leggera italiana alla disperata ricerca di protagonisti ed emozioni. Correndo i 100 metri in 9”99, Tortu ha demolito il leggendario record di Pietro Mennea (resisteva dal settembre 1979) diventando il terzo bianco della storia dopo Christophe Lemaitre e Ramil Guliyev ad abbattere il muro dei 10”. Scattato lestissimo in quinta corsia (144 millesimi di reazione allo sparo), Tortu è arrivato al traguardo alle spalle del cinese Su Bingtian che per batterlo ha dovuto eguagliare il record asiatico con 9”91. A spingerli appena 0,2 metri di vento.
Il ragazzo delle Fiamme Gialle ha corso in grande decontrazione tenendo sempre a distanza il favoritissimo sudafricano Simbine (9”89 di personale) che in batteria aveva corso sotto i 10”. L’impresa di Tortu, 20 anni compiuti da una settimana, ha dello straordinario anche perché un’ora prima della finale il milanese aveva vinto la sua batteria in 10”04 con vento contrario, terza prestazione italiana di sempre. «Quello di scendere sotto i 10” era un sogno che avevo fin da bambino – ha detto Tortu – e sapevo che qui avrei potuto farcela. Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto e seguito».
Il percorso di avvicinamento di Tortu al record è stato pianificato da papà-coach Salvino con chirurgica precisione e gran risparmio di energie fisiche e mentali, come hanno dimostrato ieri due prestazioni top a distanza ravvicinata. Debutto soft a maggio a Savona (nuovo primato personale, 10”03), tuffo nella grande atletica al Golden Gala di Roma (10”04, battendo il fenomeno americano Coleman) e poi il meeting di Madrid, scelto per l’elasticità della pista e il leggero vantaggio dovuto alla quota, 700 metri sul livello del mare. «Pietro Mennea per me è lì in alto, rimane irraggiungibile, è un mito. Più che per me, sono contento per il mio allenatore, che credo stia cambiando il modo di allenare in Italia». Un pensiero per il mito e uno per papà.
Il primato di Pietro Mennea (all’epoca record europeo, il secondo più anziano dell’atletica italiana dopo quello di Fiasconaro sugli 800 metri) è durato 14.171 giorni. Ora per Tortu l’obiettivo è il 19”72 sui 200 metri che il barlettano stabilì sempre in Messico nel 1979. Filippo potrebbe fare il suo debutto stagionale sulla distanza doppia il 20 luglio a Montecarlo, a questo punto con l’obiettivo di avvicinare i 20” prima di concentrarsi sugli Europei di Berlino (7/12 agosto) dove disputerà soltanto i 100 e la staffetta 4x100. Sarà tra i favoriti, portabandiera di un’Italia che finalmente può competere in una grande manifestazione di atletica a testa alta, in una delle discipline più nobili e con la concorrenza più agguerrita di tutto il programma della pista.
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Gaia Piccardi per il Corriere della Sera
T ra il 4 settembre 1979 e il 22 giugno 2018 si è trasformato lo sport, è progredita l’atletica, è cambiato il mondo. Da Città del Messico a Madrid, Wonder Boy tesse un filo invisibile tra ere geologiche e continenti, altitudine e livello del mare, passato e futuro perché l’intruso, il clamoroso intruso in questa spettacolare vicenda di garretti bianchi che sfidano il tempo dei neri sul loro rettilineo di tartan, è il presente. Piè veloce ha fretta, e se ne frega del qui e dell’ora. A vent’anni compiuti da un settimana, Filippo Tortu diventa il 134esimo uomo al mondo ad abbattere il muro dei dieci secondi sui 100 metri, il terzo europeo, il primo italiano. Fioccano i paragoni con l’antenato Pietro Mennea, si sprecano i confronti. L’unico confronto, da qui in poi, è Filippo contro Filippo. Tortu gioca con la velocità, Mennea la prendeva terribilmente sul serio. Tortu usa l’allenamento per divertirsi, l’allenamento usava Mennea per sfinirlo. Tortu ha papà Salvino, un Filippo senior; Mennea aveva Vittori, un Pietro ancora più estremo. Separati alla nascita? Sì però a un milione di anni luce di distanza. Wonder Boy è un nuovo tipo di supereroe, nato in Brianza per spadroneggiare nel mondo. Vive con il sorriso e con pochi selezionati miti nel bagaglio: Patty Pravo, Buffon e Chiellini, Berruti. Viaggia leggero, questo è il suo segreto. Con Mennea alle spalle, ora, è tutta discesa.