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 2018  giugno 23 Sabato calendario

Ritratto della famiglia Ricketts, un clan innamorato dello sport

Una famiglia dagli interessi diversificati: dei quattro fratelli Ricketts, Peter vive a Omaha e di mestiere fa il governatore del Nebraska mentre Laura si occupa di ecoturismo (fondatrice di Ecotravel.com) e Todd gestisce una catena di negozi di biciclette a Chicago. Il vero erede del capostipite Joe, il fondatore della banca d’investimenti Ameritrade, è, però, Thomas: presidente e amministratore delegato di Incapital LLC, una società di Chicago che vende pacchetti di obbligazioni societarie a vari investitori, ha anche un ruolo dirigenziale in Ameritrade che, fondata da Joe nel 1975 e da lui gestita nel 2008, non è più controllata dai Ricketts.
Quando si parla di sport, però, questa famiglia nella quale ognuno è andato per la sua strada, torna ad essere clan: tutti per uno, uno per tutti. Così è stato per i Chicago Cubs: la squadra di baseball rilevata nel 2009 dal miliardario Sam Zell che, stanco di mazze e palline, aveva deciso di vendere e investire nei giornali.
I quattro fratelli spesero 875 milioni di dollari per rilanciare i mediocri Cubs (acquistando, con la squadra, anche il suo mitico stadio, il Wrigley Field, oltre al 25% della rete tv SportsNet Chicago). Zell con quei soldi rilevò la Tribune Company (proprietaria del Los Angeles Times e del Chicago Tribune) che presto andò in bancarotta. I Ricketts, che affidarono a Thomas anche la presidenza della squadra di baseball, riuscirono, invece, a rilanciare gradualmente i Cubs fino a far vincere loro per la prima volta dopo 108 anni, nel 2016, il campionato nazionale.
Famiglia ricca ma non in cima alle classifiche dei miliardari d’America (patrimonio stimato tra il miliardo e i due miliardi di dollari), i Ricketts sono tuttavia innamorati dello sport fino al punto di investirci grosse cifre. E sanno anche farle fruttare: il valore dei Cubs (e del loro stadio) oggi è stimato a quota 2,2 miliardi: più del doppio di quanto i quattro hanno investito nove anni fa.
È ancora presto per fare ipotesi sull’affare Milan, ma da quello che si sa anche stavolta i quattro fratelli si muoverebbero insieme, dando la guida al 52enne Thomas. Presumibilmente con la benedizione del capostipite Joe, gran conservatore e fan di Donald Trump anche se, durante la campagna del 2016, davanti alle opinioni diverse di alcuni membri della famiglia, The Donald minacciò: «Attenti Ricketts, anche voi potreste avere qualcosa da nascondere».