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 2018  giugno 14 Giovedì calendario

A scuola arriva il controllo facciale, riconoscerà gli studenti all’entrata

Arriva la rivoluzione digitale anche per fare l’appello a scuola. Svolta tecnologica senza precedenti al liceo scientifico “Michelangelo Grigoletti” di Pordenone. Da settembre, entrerà in funzione un meccanismo di riconoscimento dei volti che servirà, oltre ad altre funzioni, a regolare gli ingressi e le uscite degli studenti. Il controllo sarà effettuato con due totem posizionati negli atri.
«Saremo i primi a fare questo tipo di verifiche, distribuendo 1.500 badge “intelligenti” ai nostri liceali – ha confermato Walter Manzon, dirigente vicario dell’istituto superiore guidato da Ornella Varin –. Le due torrette rilevatrici hanno un raggio d’azione a 20 metri. Saranno posizionate agli ingressi. Verrà inserita nella banca dati remota la foto di ogni studente dotato di badge. Non si dovrà nemmeno strisciare il tesserino». Basterà il riconoscimento del volto. «Avremo più sicurezza – ha proseguito Manzon – e servirà meno tempo per registrare in automatico presenze e assenze».Il sistema arriva dalla “Spaggiari spa”, azienda che già gestisce da anni il registro elettronico nello stesso istituto. La svolta non sarà del tutto gratuita. «Ogni studente verserà 5 euro – ha anticipato il docente vicario – per dotarsi del badge». Sarà un tesserino magnetico simile a quello che si usa negli uffici e nelle aziende per marcare gli orari dei turni di lavoro. «In pochi minuti avremo il dettaglio delle presenze a scuola – ha detto ancora Manzon –. Ed eviteremo che qualche estraneo entri al Grigoletti», come accaduto in passato.Per la pubblica istruzione, invece, il conto sarà di circa 20 mila euro, per software, totem e badge. Denaro pagato con risorse interne «per quanto siano graditi – ha scherzato, ma fino a un certo punto, Manzon – eventuali sponsor».Dopo l’addio al registro cartaceo, il liceo Grigoletti si prepara a sdoganare anche l’appello elettronico. I controlli sulle presenze saranno immediati anche per i genitori. «Nell’istante del riconoscimento del volto, il nome del proprietario del badge comparirà sul registro», ha dichiarato Manzon.Vita dura, dunque, per i furbetti che marinano le lezioni. A rendere loro le cose difficili aveva cominciato, sempre in Friuli Venezia Giulia, il dirigente dell’Isis di Sacile Brugnera Alessandro Basso, oggi consigliere regionale, che aveva fatto installare i badge a struscio sui totem nel 2016. «Da quel momento sono diminuite le assenze», ha ricordato Basso. Oggi la tolleranza sui ritardi è di 5-10 minuti. Poi, se non vengono utilizzati badge e codice personale, non si entra senza la giustificazione.Badge in uso (non a riconoscimento facciale), anche a San Vito al Tagliamento e all’Itg Pertini a Pordenone, dove fu abbandonato a causa di blocchi al sistema. E se la Rete degli studenti medi aveva protestato («Non siamo operai»), il vicepreside del “Grigoletti” Manzon non ha dubbi: «Gioverà all’appello, alla sicurezza e ai controlli sulle presenze».