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 2018  giugno 14 Giovedì calendario

Berlusconi si libera pure di Panorama: lo prende Angelucci

L’ex deputato Antonio Angelucci, il “re” delle cliniche private laziali, sta per acquistare Panorama, la storica testata di Mondadori. Nel frattempo, bisogna sforbiciare: in omaggio alla moda che impone ampie dosi di macelleria sociale come preliminare necessario per la vendita delle attività in crisi, anche alla Mondadori stanno cercando di imporre ai circa 250 giornalisti dei periodici un taglio drastico degli stipendi fino al 40 per cento per poi poter piazzare più agevolmente le testate. Evidentemente sta facendo scuola il modello Alitalia dove l’acquirente più accreditato, i tedeschi di Lufthansa, si dicono disposti a prendersi pure la compagnia, anzi, pezzi di essa, a patto che chi ce l’ha in mano ora provveda a fare le pulizie, cioè mandi via in un modo o nell’altro migliaia di dipendenti. Alla Mondadori, al momento, si stanno concentrando su una riduzione sanguinosa del costo del lavoro.
Nelle intenzioni dei capi del gruppo di Segrate le prime testate a uscire dal perimetro berlusconian-mondadoriano dovrebbero essere TuStyle e Confidenze, accompagnate appunto da quella che fu la corazzata della casa: Panorama. Settimanale blasonato, che un tempo arrivò a vendere tra abbonamenti ed edicole circa 800 mila copie puntando al traguardo del milione, Panorama è ormai l’ombra di se stesso, con poche migliaia di copie vendute e soprattutto con bilanci sempre in negativo dell’ordine di circa 30 milioni di euro negli ultimi 4 anni. A tirarlo fuori dai guai per provare a rilanciarlo ci vorrebbe provare il gruppo Angelucci, che è in mano a due vecchie conoscenze di Silvio Berlusconi: il capostipite Antonio, eletto in Parlamento nel partito berlusconiano per più legislature, e Denis Verdini che di Berlusconi è stato a lungo l’ombra e che da un po’ di tempo è diventato proprio il factotum della parte editoriale degli Angelucci.
Ieri si è diffusa con insistenza la voce che l’affare fosse ormai concluso, ma il gruppo Angelucci in serata al Fatto Quotidiano ha ufficialmente negato che sia così. Le trattative sono comunque ben avviate da giorni e la parte tecnica della faccenda viene trattata per conto degli Angelucci dal giovane manager Daniele Cavaglià.
Gli Angelucci già dominano su un piccolo regno di carta che va da Libero al Tempo fino alla sfilza dei giornali locali del Centro Italia: il Corriere dell’Umbria, Viterbo, Siena e Arezzo.
Il settimanale Panorama potrebbe diventare l’allegato a uno di questi quotidiani sul modello del Venerdì di Repubblica e di Sette del Corriere della Sera.
Anche per TuStyle e Confidenze le trattative per la vendita vanno avanti tra alti e bassi da settimane. Il primo a proporsi per l’acquisto è stato un mezzo sconosciuto imprenditore croato, Angelo Aleksic, capo di un gruppo che si chiama European Network, forte in Italia di un solo dipendente. Dopo Aleksic anche Urbano Cairo, editore di La7 e del Corriere della Sera, si è affacciato al palazzo di Segrate sede della Mondadori con una proposta giudicata però inaccettabile dal venditore.
Nelle intenzioni dei capi di Segrate il taglio degli stipendi dei giornalisti dovrebbe rappresentare una specie di viatico per le vendite dei periodici. L’operazione dovrebbe riguardare in prima battuta i 16 giornalisti di TuStyle e gli 8 di Confidenze, ma è ovvio che una volta fatto passare il principio, il taglio sarebbe esteso a tutti i redattori, a cominciare da quelli di Panorama che è l’altro settimanale per cui le trattative sono in fase avanzata. Il 40 per cento di riduzione delle retribuzioni è la proposta choc di partenza dei capi Mondadori, ma è chiaro che ci saranno margini per la trattativa con i sindacati. Questa mattina i giornalisti di Segrate si riuniscono in assemblea per decidere quale tipo di mandato conferire ai propri rappresentanti in vista dell’incontro con l’azienda tra una settimana.