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 2018  giugno 14 Giovedì calendario

Higgs, Englert, Gianotti (e l’arte): a Spoleto la meraviglia della fisica

Razionalità e creatività per arrivare a grandi scoperte. Curiosità e rigore per ottenere risultati inediti. Ricerca e intuizione per superare sfide e ostacoli. «La scienza è una delle più grandi forme d’arte», sorride Maria Teresa Venturini Fendi. Studi umanistici, dal 2018 presiede la Fondazione che prende il nome della zia Carla Fendi, scomparsa nel 2017. E quest’anno, nel solco della missione avviata dieci anni fa, e cioè il sostegno della cultura in tutte le sue espressioni, porta al festival di Spoleto tre fisici di statura mondiale, un dibattito che obbliga a porsi domande sul futuro e due installazioni. Una virtuale, rigorosa e affascinante, una «classica», dedicata al mito e all’incontro tra Oriente e Occidente. Nel segno della scienza. E del mistero dell’origine.
Due grandi temi, un unico impegno per la Fondazione Carla Fendi: la divulgazione didattica nei differenti campi della ricerca scientifica e l’attenzione per i più deboli. «Per noi filantropia vuol dire ecologia dell’animo», continua Maria Teresa Venturini Fendi. Basandosi su questo principio la Fondazione ha deciso di concentrare i suoi sforzi (borse di studio, divulgazione didattica, laboratori) anche in campi come astrofisica, matematica, tecnologia, robotica. Progetti «per compensare la difficile e mutevole realtà contemporanea, sempre più tesa alla sopraffazione dei più fragili»: «La società odierna è come una centrifuga, riduce ogni stabilità. Per questo motivo vogliamo intervenire là dove tale mutazione ha creato i maggiori disagi. Cerchiamo di sviluppare iniziative di qualità, non momentanee, ma destinate a durare nel tempo».
Scienza per tutti. Ecco allora il programma della Fondazione all’interno del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Si parte domenica 1° luglio con l’inaugurazione della mostra Il mistero dell’origine. Miti, trasfigurazioni e scienza, composta da due installazioni (in due sedi diverse, entrambe a ingresso gratuito fino al 15 luglio) che intendono esplorare l’anelito dell’uomo tra razionalità e spiritualità. Nell’ex battistero della Manna d’Oro, in piazza Duomo, verrà presentato il progetto inedito La scienza, installazione virtuale di carattere astrofisico prodotta dalla Fondazione Carla Fendi in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e il Centro Europeo di Ricerca Nucleare (Cern) di Ginevra, a cura di Lucas – Federica Grigoletto e con l’introduzione di Fernando Ferroni, presidente Infn: un viaggio spettacolare – ma concepito su basi rigorosamente scientifiche – attraverso il tempo, dal Big Bang ai giorni nostri, tra particelle basilari, buchi neri, onde gravitazionali, radiazioni cosmiche, la formazione del sistema solare, della Terra. Parallelamente, nell’Armeria Lucrezia Borgia, il percorso espositivo prosegue con Miti, trasfigurazioni, a cura di Quirino Conti: marmi occidentali di epoca greco-romana e antichi scisti orientali per affrontare il bisogno che l’uomo ha di risposte, di ricerca interiore. 
Ancora domenica 1° luglio, nel Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi, si discuterà del dualismo tra spiritualità e scienza: per celebrare la figura di Stephen Hawking, la Fondazione proietterà il cortometraggio inedito A sense of wonder (prodotto dalla Fondazione stessa con la regia di Gabriele Gianni) alla presenza di Lucy Hawking, figlia dell’astrofisico scomparso lo scorso marzo, scrittrice di divulgazione scientifica per ragazzi, che presenterà in anteprima il suo libro L’ultimo viaggio nell’Universo (Mondadori, in uscita il 3 luglio). E ancora, le letture da Vita di Galileo di Bertolt Brecht con gli attori Massimo Popolizio e Alberto Onofrietti, e un incontro con la filologa e bizantinista Silvia Ronchey.
Domenica 15 luglio, infine, in chiusura del Festival, sempre al Teatro Caio Melisso sarà consegnato il Premio Carla Fendi, giunto all’ottava edizione. A riceverlo, «per incoraggiare e sostenere sempre più la divulgazione del pensiero scientifico», saranno Peter Higgs e François Englert, Premi Nobel per la Fisica 2013 per la teorizzazione del bosone di Higgs, e Fabiola Gianotti, fisica delle particelle, direttore del Cern. Il riconoscimento consiste in un contributo complessivo di 90 mila euro da devolvere a scopi didattici. «Rispetto a certi letterati – dice con ironia Maria Teresa Venturini Fendi – gli scienziati sono molto più aperti, hanno uno spiccato senso dell’umorismo e riescono a spiegare concetti difficilissimi con estrema semplicità. Mi ha colpito la loro incredibile umanità, Fabiola Gianotti è una donna eccezionale, Higgs pesa le parole come se fossero formule matematiche, tutti loro sono un esempio per tanti ragazzi e ragazze». 
Le nuove generazioni, una priorità per la Fondazione Carla Fendi: «La valorizzazione della scienza è un percorso destinato a proseguire, anche con interventi divulgativi destinati ai più piccoli». Lavorare sul lungo periodo, sostenendo donazioni, collaborazioni internazionali, corsi. «Tutta la nostra vita – conclude la presidente – è permeata dalla scienza, straordinaria forma d’arte per la sua forte componente di intuizione creativa. E nella scienza vogliamo investire le nostre energie. Carla, donna di strepitose capacità, esigente ma disponibile e dotata di animo pionieristico, a volte anticipando lo spirito del tempo in cui ha vissuto, sarebbe molto contenta».