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 2018  giugno 13 Mercoledì calendario

I ricordi di Becker all’asta per i debiti

Potrebbe essere un museo. Racchette e magliette, ricordi e trofei. Come la Renshaw Cup che Boris Becker conquistò a 17 anni, stupendo il mondo come il più giovane vincitore di Wimbledon. E invece non è un’esposizione, ma un’asta su internet. Scadenza il 28 giugno, 81 lotti al miglior offerente. Così l’ex campione tedesco svende la sua storia per pagare i debiti, 61 milioni secondo la compagnia finanziaria londinese «Smith&Williamson», somme da restituire a 14 creditori, banche ed ex soci. Una vita di trionfi andata a sbattere come una volèe mal riuscita. Dieci giorni fa l’annuncio della separazione «dopo 13 anni insieme e 9 di matrimonio» dall’ultima moglie, la modella olandese Sharlely «Lilly» Kerssenberg. La fastosa e semi abbandonata villa a Maiorca, che più volte ha tentato di vendere, occupata da un manipolo di hippie capeggiati da un 44enne che si fa chiamare «Jesus» e ha fondato il «Comando intergalattico di recupero e salvataggio».
Non è un bel momento per l’ex ragazzone biondo che divenne re del tennis riuscendo a dosare forza e tecnica. Il «Boom Boom Becker» dal servizio micidiale adesso è un imbolsito signore di mezza età con quattro figli da tre donne (e modelle) diverse, che dopo una breve esperienza da coach, si dà da fare come commentatore tv e, dall’estate scorsa, direttore tecnico della Federtennis tedesca. Il suo legale (al quale a quanto sembra deve una cospicua parcella) assicura che «il suo cliente ha contestato le somme» che dovrebbe restituire, che i giudici devono ancora decidere. La prova sarebbe proprio in questa vendita online di memorabilia «per la quale non si è nemmeno arrivati a chiedere l’asta giudiziaria». 
Come dire: è finito a terra ma è pronto a rialzarsi, così come faceva dopo quei magnifici tuffi che mandavano in delirio i fan. I quali adesso hanno l’opportunità di portarsi a casa un frammento di quella straordinaria carriera, tre vittorie a Wimbledon, sei tornei del Grande slam, 49 titoli in singolare, 15 in doppio compreso l’oro olimpico a Barcellona 1992. Per la Renshaw Cup, una miniatura da 17 centimetri, il pezzo più caro in partenza, la base d’asta è 10.250 sterline (circa 13.700 euro). Ma con molto meno ci si può aggiudicare per esempio un libro con le sue gesta comprese due foto da lui stesso firmate. Potrebbero bastare 50 euro. Momenti di gloria per pochi spiccioli.