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 2018  giugno 11 Lunedì calendario

Fotovoltaico, cellule o birra: l’innovazione italiana è under 35

Un cerotto fotovoltaico che sfrutta i raggi solari per riparare la pelle e accelerare la guarigione della ferita. Un sistema di navigazione che con l’intelligenza artificiale aiuta l’orientamento anche negli edifici chiusi – in un’aeroporto o in un supermercato, per esempio –, lì dove non funziona il gps. O ancora: i pannelli solari che si gonfiano come se fossero una tenda da campeggio: si possono montare anche in zone di guerra o dove si è scatenato un terremoto. Persino la burrata con pochi grassi, ma che mantiene una lunga conservazione, che detto così sembra quasi un paradosso.
Sono tutte idee che sono diventate progetti d’impresa: start up, in genere, o ricerche già in fase di sperimentazione. Oggi e domani saranno premiate alla Bologna business school, per iniziativa della versione italiana della Mit technology review, la rivista del celebre istituto di tecnologia del Massachusetts. Il padrone di casa sarà Romano Prodi, presidente del comitato scientifico del Mit technology review Italia. E sarà una sorta di vetrina italiana dell’innovazione, fatta da giovanissimi.
I premiatisono undici, provengono da vari settori e hanno tutti meno di 35 anni. Segno che ci sono ragazzi in Italia che cercano di superare la crisi puntando sulla tecnologia e sull’innovazione. Inventandosi magari un lavoro: “Sono riusciti a trasformare le loro idee in qualcosa di concreto, e questo è importante – spiega Alessandro Ovi, editore della rivista italiana del Mit –. Cerchiamo di premiare progetti che possano essere utili e che non rimangano solo sulla carta”. E magari finiscono con modificare la quotidianità di tutti. Come quello di Chiara Volpi, produttrice di birra artigianale nel cuore della Toscana.
Nella zona di Sasso Pisano ci sono spaccature del terreno, dalle quali fuoriesce vapore acqueo ad alta pressione e temperatura. Sfruttando questa caratteristica naturale, Chiara produce birra con l’energia termica, senza usare i tradizionali combustibili fossili: “La nostra è una birra ecosostenibile. Abbiamo un risparmio economico, ma soprattutto teniamo molto all’aspetto ambientale: il vapore è un’energia totalmente rinnovabile”. Ma nella lista ci sono innovazioni che riguardano anche la salute, come quello di Velia Siciliano. “Questa idea potrebbe potenzialmente trasformarsi in una terapia contro i tumori, anche se è bene precisare che non abbiamo ancora affrontato studi clinici, ma solo in vitro: ci sono però risultati promettenti”, spiega la ricercatrice.
L’intento è di sfruttare delle particolari cellule immunitarie, i macrofagi, che si innestano nei tumori, ma vengono normalmente eliminate da questi. Utilizzando l’ingegneria genetica, l’intento è di riuscire a modificare queste cellule, affinché resistano e possano quindi bloccare la crescita dei tumori. Un procedimento molto simile – che coinvolge altri tipi di cellule – ha già permesso la terapia di diverse leucemie: l’idea della ricercatrice potrebbe applicarsi invece anche ai tumori solidi.