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 2018  giugno 10 Domenica calendario

«Un film? Perché no. Ma solo se mi innamoro di una bella storia». Intervista a Sophia Loren

In Quante donne Enzo Biagi spiega la carriera di Sophia Loren: «Non è stata una vita fortunata la sua, ma voluta, costruita con il talento e con il carattere». A bordo della Msc Seaview, la nave da crociera più grande mai varata in Italia che lei inaugura, l’icona del cinema ha un tailleur rosso, occhiali dorati e lo sguardo birichino a dispetto degli 83 anni. È quasi un’apparizione, e l’emozione non si appanna neanche quando critica l’iPhone con cui le proponiamo di registrare questa conversazione: «Oh madonna, com’è brutta ‘sta cosa!». Scherza, ironica e serissima insieme, come una tigre tentata di darti una zampata. Per fortuna non succede.

Signora Loren, come sarà la sua estate?
«Penserò molto. Al mio lavoro, ai miei figli, io penso sempre. Mi piace viaggiare, ma bisogna organizzare e io sono napoletana… Noi facciamo finta di voler partire e alla fine preferiamo stare a casa. Magari verso settembre…».
Dove vorrebbe andare?
«Mi piace la musica brasiliana, vorrei andare là perché amo ballare».
Cosa le piace guardare al cinema o in tv?
«Mio figlio Edoardo vede tutto e mi fa un selezione. A me piacciono i film drammatici, dove si soffre tanto e si piange facilmente».
Il suo segreto come attrice?
«L’abc me l’ha insegnato Vittorio De Sica. Quando ho cominciato a lavorare con lui sembrava che l’avessimo fatto sempre. Ci univano il linguaggio, il modo di recitare e di sentire le cose».
Quel sentire è ciò che le ha lasciato?
«Sì, fantastico. Mi diceva: “Devi credere in quello che fai. Se tu non ci credi, si vede”. Ed era vero».
Non fa più film?
«Alla mia età evito, se non trovo una proposta che mi faccia davvero piacere. Vorrei innamorarmi di una storia per realizzare qualcosa di valido».
Qual è il film che più la rappresenta?
«Quelli di De Sica, La ciociara e Matrimonio all’italiana, non a caso nati da testi di Moravia e De Filippo».
Nei film contemporanei cosa trova in meglio o in peggio?
«I tempi sono cambiati, e pure la vita, ma ci sono registi anche oggi molto validi. Soprattutto napoletani».
Si riferisce a Sorrentino?
«Grandissimo artista. Ho visto Loro 1 e 2 e li ho trovati assai interessanti».
Che ne pensa dei movimenti femministi nel mondo dello spettacolo?
«Non mi sono mai trovata in situazioni di disagio, ma se fosse successo sarei scappata e non ne avrei parlato più. Non tutti però siamo uguali: evidentemente queste signore si sono trovate in occasioni talmente brutte che non hanno più dimenticato».
C’è un po’ di esibizionismo?
«No, ne parlano con verità».
Come vede la nuova situazione politica italiana?
«Spero che tutto vada bene. Se si fanno delle promesse bisogna cercare di mantenerle per far vivere meglio i cittadini. Vedremo».
Lei ha avuto un grande amore durato oltre 50 anni, il produttore Carlo Ponti, pensa siano ancora possibili storie così?
«Perché no? Anche oggi a me rimane la felicità della vita romantica che è stata».
Siete stati grandi collezionisti d’arte: Picasso, Magritte, De Chirico, Balla...
«Mio marito lo era e mi ha contagiato. Sono valori difficili da apprezzare senza qualcuno che te li faccia riconoscere».
Come si capisce chi è la persona giusta nella vita?
«Dev’essere sincera. Che quando dice ti voglio bene, ti vuole bene veramente».
A una ragazza del 2018 consiglierebbe di sposarsi?
«Dipende da come è nata e da cosa vuole dalla vita. È difficile dare suggerimenti, ognuno ha diritto di decidere per sé. Forse le direi: pensaci bene».