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 2018  maggio 21 Lunedì calendario

Ma mi faccia il piacere

Loro-3. “Al termine di un comizio ad Aosta, il leader di Forza Italia commette una gaffe clamorosa. É il momento degli omaggi: un quadro di un’artista valdostana e a un cavallino in ceramica. Ma l’ex premier esclama: ‘Preferisco lei’, rivolgendosi alla ragazza che gli sta porgendo i regali e che, imbarazzata, sgrana gli occhi. ‘É mia figlia’, risponde il coordinatore regionale di FI, Massimo Lattanzi, scivolando a sua volta su una battuta peggiore: ‘Sei un buongustaio’…” (Huffington Post, 20.5). Vuoi favorire?
Allegria. “Farò altre cose significative, nei prossimi mesi. E la prima sarà andare sulla tomba di Bob Kennedy per la commemorazione della sua morte il 6 giugno di 50 anni fa” (Matteo Renzi, ex segretario Pd, La Stampa, 20.5). Tra salme, ci si intende.
Severgnexit. “Uscire dall’euro? Avete visto cos’è successo ad altri!” (Beppe Severgnini, direttore di Sette, Otto e mezzo, La7, 16.5). No, non abbiamo visto, forse perchè nessuno è mai uscito dall’euro.
Memento Marcello. “Berlusconi a Mattarella: ‘Si ricordi di Dell’Utri…’” (Il Dubbio, 9.5). È l’amico di Stefano Bontate, quello che fece ammazzare suo fratello Piersanti, se lo ricorda?
Fessina. “M5S e Lega, caccia al premier. Divisi su migranti e sicurezza” (la Repubblica, pag.1, 14.5). “Luigi Di Maio, l’uomo che girava con un contratto di governo prestampato da far firmare al miglior offerente…” (Sebastiano Messina, la Repubblica, pag.1, 14.5). Il contratto è prestampato in mano a Di Maio, eppure M5S e Lega sono divisi su migranti e sicurezza. Una delle due è una fake news, o forse lo sono tutt’e due.
Braccia rubate alla Lega. “I Rom dove li mettiamo? Ma sono persone così garbate, con un tale senso della vita, gli piace vivere sotto il cielo stellato. Se ne vanno dove vogliono, tranne che qui” (Vincenzo De Luca, presidente Pd della Campania, 17.5). Ministro dell’Interno subito.
Il moderato. “Dovete sequestrarlo, legarlo e sputargli addosso: è una chiavica” (Vincenzo De Luca a proposito del sindaco Luigi De Magistris, Il Mattino, 18.5). Stava commemorando Aldo Moro.
Oracoli. “Quando mio fratello Giulio aveva 8 anni, si fece leggere la mano da una maga, Silvia, che gli disse: tu diventerai presidente della Repubblica” (Angiola Tremonti, Un Giorno da Pecora, Radio1, citata da nonleggerlo.it, 11.5). La famosa Rea Silvia.
Urbi et Orban. “M5S-Lega? Sono un ragazzo vecchio stile, sono leale. In Italia ho un solo grande amico, Silvio Berlusconi” (Victor Orban, premier di Ungheria, 16.5). Il primo amore non si scorda mai.
Calende greche. “Dovevamo far partire una grande mobilitazione per l’Italia. Sarà per la prossima. Forse” (Carlo Calenda, ministro Pd dello Sviluppo, Twitter, 19.5). Cale’, magna tranquillo.
L’Eredità. “Muore a 88 anni e lascia 3 milioni in eredità al Cavaliere” (il Giornale, 20.5). La notizia è una patacca, ma Sallusti ci ha creduto: contava sulla proverbiale generosità del padrone con la servitù.
L’Oscar di Caltagirone. “Contratto, spine su Tav e Mps. Evitato lo stop M5S all’alta velocità Torino-Lione: ‘Ma progetto da ridiscutere’” (Il Messaggero, 18.5). “Infrastrutture una priorità, non cancellare gli impegni” (Oscar Giannino, ibidem, 18.5). Se no?
Impicciòn. “’In Italia vedo forze paradossali’. Macron si affida a Mattarella” (Corriere della sera, 18.5). Come si dirà in francese “fatti i cazzi tuoi’”?
I titoli della settimana/1. “La Appendino e l’Isis hanno distrutto le sagre. Le stringenti regole di sicurezza stabilite dopo la tragedia di Torino scoraggiano i comitati. E le feste tradizionali saltano: la sagra della trota a Bagnasco (Cuneo) e della porchetta a Verona… quella del carciofo a Castellammare… la fiera di Campogalliano nel Modenese… la Dumeltica in provincia di Varese… la festa di S. Giorgio delle Pertiche nel Padovano… la sagra del pane a Monreale (Palermo)…” (Libero, 20.5). Si son divisi i compiti: l’Appendino fa saltare le sagre al Nord, il califfo Al Baghdadi quelle al Centro-Sud.
I titoli della settimana/2. “Lega-M5S verso il traguardo. Putin tifa, la Ue si preoccupa”, “Il contratto c’è, il premier no. Ora Salvini torna pessimista. Putin e Casapound sperano” (Repubblica, 18.5). Putin, com’è noto, è un habitué del circolo Casapound di Tor Pignattara. Va lì ogni sera, tifa e spera.
I titoli della settimana/3. “Gli italiani: chi ha vinto, governi”, “Pd, Renzi più solo. Martina più forte. E l’assemblea si vuota” (Repubblica, 20.5). Prima la virgola fra il soggetto e il verbo; poi quel “si vuota” che potrebbe voler dire “si vota”, o “si svuota”, o “sì vuota”. Delle due l’una: o i titoli di Repubblica li fa Di Maio; oppure Di Maio ha imparato l’italiano leggendo Repubblica.