Corriere della Sera, 21 maggio 2018
Quanto costano le grandi opere
In relazione all’articolo di Mario Sensini «Dal Mose al gasdotto. Tutte le opere nel mirino dei 5 Stelle. In ballo 133 mi-liardi», Tap precisa che il gasdotto trans-adriatico in avanzata fase di costruzione in Grecia, Albania e Italia, non è un’«opera pubblica», ma un progetto interamente sostenuto dalle aziende che formano l’azionariato di Tap, che il costo stimato è di circa 4,5 miliardi di euro (non 8) e che è stato positivamente valutato dalla Banca Europea di investimenti che a febbraio ha approvato un prestito di 1,5 miliardi.
Il costo della sezione transfrontaliera, 65 km tra Saint-Jean-de-Maurienne a Susa-Bussoleno, col tunnel di base del Monce-nisio, è di 8,3 miliardi di euro (valuta 2012) certificato da un ente terzo. L’opera è fi-nanziata al 40% dall’Ue, per il 25 dalla Fran-cia e per il 35 dall’Italia, pari a 2,9 miliardi di cui circa 2,5 miliardi già stanziati e resi disponibili dal Cipe con la delibera 7 agos-to 2017. Al netto della quota Ue, l’Italia do-vrà finanziare ancora circa 400 milioni di euro. È notizia degli ultimi giorni anche la firma della convenzione che in Francia fi-nanzia il programma degli appalti 2018 per la sezione transfrontaliera, che prevedono l’avvio di opere sul territorio italiano. Ri-guardo alla saturazione della linea storica, non è mai stata il requisito fondante della realizzazione della nuova linea. Sull’Accor-do del 2001 fra Italia e Francia si scriveva di una linea «la cui entrata in servizio dovreb-be avere luogo alla data di saturazione del-le opere esistenti», formulando con l’uso del condizionale un auspicio e non una prescrizione. Il successivo accordo conver-tito con legge di ratifica nel 2014 richiama le ragioni che giustificano l’opera e le rego-le da applicare per la sua realizzazione, senza menzione di una condizione di satu-razione e abrogando le norme precedenti. D’altra parte la linea storica non risponde agli standard di sicurezza ed efficienza ri-chiesti oggi dal trasporto ferroviario e vie-ne man mano abbandonata dagli operatori a vantaggio della gomma. È per ragioni ambientali, oltre che economiche e sociali, che l’Italia procede nella costruzione del settimo tunnel di base lungo l’intero arco alpino, forte anche del sostegno europeo.
Commissario straordinario di governo per l’Asse ferroviario Torino-LionePrendo atto delle cortesi lettere di pun-tualizzazione. Quanto alla Tav, i costi del-l’opera riportati sono quelli identificati dal governo nell’allegato al Def 2018 sulle ope-re pubbliche, presentato in Parlamento. Il riferimento ai contenuti dell’accordo Italia-Francia relativo alla Tav è stato fatto dai rappresentanti M5S. Le grandi opere poste in discussione dal programma del nuovo possibile governo non sono solo quelle finanziate con fondi pubblici, come si pre-mette all’inizio dell’articolo. I costi tengo-no conto anche del gasdotto Snam in terra-ferma, opera diversa ma complementare.