ItaliaOggi, 17 marzo 2018
Diritto & Rovescio
Un giudice della Corte costituzionale, Nicolò Zanon, si è fatto prendere con le mani nella marmellata. Consentiva infatti che la sua auto di servizio con autista, anch’esso pagato dallo Stato, portasse in giro la moglie Marilisa D’Amico che non è una sprovveduta, né dal punto di vista giuridico (anch’essa è docente universitaria), né dal punto di vista dell’opportunità politica, essendo un’esponente di punta del Pd milanese. Zanon si è subito dimesso. Doverosamente, mi pare. Ma i suoi colleghi lo hanno immediatamente ripescato, rigettando le sue dimissioni. C’è chi dice perché Zanon non era il solo ad abusare dell’auto pubblica di servizio. E quindi, se resta incastrato lui, lo sarebbero molti altri. I giudici della Consulta, oltretutto, sono i più pagati al mondo. Prendono infatti uno stipendio di 360 mila euro l’anno che è una volta e mezzo di quello del capo dello Stato italiano. E poi ci si meraviglia che gli italiani decidono di non votare o di votare per protesta.